Anche nella notte di Julio Cesar, è sempre Pazza Inter

Un misto tra pioggia e lacrime, è questo lo scenario che presenta San Siro subito dopo il riscaldamento della squadra, quando dal tunnel del Meazza esce per l’ultima volta Julio Cesar. Un amore lungo sette anni, ricco di gioie e successi, raccontato dallo stesso brasiliano in una lettera indirizzata a tutti i tifosi. Un altro pezzo di Triplete che saluta nello stesso giorno in cui Maicon, altro pilastro di quella difesa, lascia Milano per andare a riabbracciare Mancini.

I giocatori passano ma l’Inter rimane e al Meazza bisognava difendere contro il Vaslui  il 2-0 dell’andata per poter accedere alla fase a gironi dell’Europa League. Stramaccioni manda in campo il tridente composto da Cassano, Coutinho e Palacio. La partita, per la prima mezz’ora, scorre nel migliore dei modi per i nerazzurri.

La squadra si limita a gestire il vantaggio cercando di sfruttare le ripartenze. Poi, al 32′, la svolta: Castellazzi in uscita bassa stende in area Antal: calcio di rigore e cartellino rosso per il portiere. Stramaccioni sostiuisce Cassano per far esordire tra i pali Belec, che non riesce a neutralizzare il penalty con l’Inter che va a riposo in svantaggio. L’incubo Hajduk aleggia su San Siro.

Il secondo tempo inizia con Guarin in campo al posto di Samuel. L’Inter ricomincia a fare la partita e al 76′ Palacio realizza il gol del pareggio su assist di Coutinho. Neanche il tempo di festeggiare e il Vaslui si riporta in vantaggio. Errore in uscita su calcio d’angolo di Belec e Valera insacca di testa.

L’incubo eliminazione si fa forte. Stramaccioni sostituisce Jonathan per Ranocchia. Nei minuti di recupero Guarin recupera l’ennesimo pallone a centrocampo e dopo un’azione personale insacca il 2-2 portando i nerazzurri alla fase a gironi di Europa League. Sospiro di sollievo: rovinare la notte dell’Acchiappasogni sarebbe stato un vero peccato.

 

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