Pupi sfoglia l’album dei ricordi: “Quando sono arrivato a Milano…”

Quella che sta per cominciare sarà la sua diciottesima stagione in maglia nerazzurra. Una lunga storia d’amore quella tra l’Inter e Javier Zanetti, indiscussa bandiera della storia interista e capitano della Beneamata da ben dodici anni.

Ripensare adesso (dopo 17 stagioni e 16 trofei, ndr) a quella lontana estate del ’95 quando “Pupi” arrivò a Milano senza essere accolto come una star, fa davvero strano: “Quando sono uscito sul balcone – spiega Zanetti raccontando il giorno della sua presentazione attraverso le pagine di “Champions”, rivista ufficiale della Uefa – nessuno poteva crederci. Ero appena passato tra loro e nessuno aveva idea di chi fossi, neanche il guardiano.

“Quando ho firmato il contratto mi hanno fatto scegliere un’auto. Ho preso una BMW, ma il giorno prima dell’allenamento avevo una sensazione strana – prosegue il capitano –. Ho telefonato a Giuseppe Bergomi e gli ho chiesto se fosse giusto farmi vedere in BMW: non volevo dare un’impressione sbagliata ai nuovi compagni. Quando sono arrivato al parcheggio, ho visto che la mia macchina era la più brutta e mi sono sentito decisamente meglio”.

Da allora non è cambiato niente: stesso taglio di capelli e stessa faccia da bambino, come se il tempo si fosse magicamente fermato. A ogni partita e a ogni passo, Zanetti stabilisce nuovi primati quasi impossibili da raggiungere. Oltre ad aver giocato più di 1000 gare da professionista, è il giocatore con più presenze nella Selección argentina  e il detentore di vari record in nerazzurro, come il maggior numero di stagioni da capitano, di presenze in Serie A e di presenze in assoluto.

L’ultimo record l’ha strappato a Bergomi lo scorso settembre contro il CSKA Mosca. Quel giorno a San Siro è apparso uno striscione che diceva: “Pupi, hai superato lo zio e sembri ancora suo nipote”. Gianluca Pagliuca si è congratulato con lui con un piccolo timore: “Spero che giochi solo un altro paio di stagioni, altrimenti supererai le mie 592 presenze”. Zanetti ne ha collezionate 570 fino a oggi ed è al terzo posto, mentre Maldini è primo con 647 in 25 anni.

“Tutti i record sono speciali, ma ne ho due preferiti – commenta “El Tractor” –. Uno è quello di presenze nell’Argentina, considerando che nel mio paese è molto difficile giocare visto che ci sono tanti campioni. L’altro è essere capitano dell’Inter da 12 anni e detenere il record di presenze: è bello, specialmente per uno straniero”.

Qual è il segreto della sua longevità? “Prendo la mia condizione fisica molto sul serio. Inoltre, l’armonia di casa e della mia famiglia mi aiuta a pensare solo al calcio. Il mio segreto è allenarmi più che posso, con la stessa intensità di una partita vera.

Ossessionato dall’esercizio quotidiano, Zanetti si è presentato al ritiro dell’Argentina anche il mattino del suo matrimonio. Non è raro vederlo al campo dell’Inter anche durante le vacanze: semplicemente, non vuole mai fermarsi. “I miei compagni mi prendono in giro e mi dicono ‘Dai, smettila di correre, facci vincere una volta tanto!’, ma finché il fisico regge continuerò a giocare.

Fonte: uefa.com

Impostazioni privacy