Pagellone 2011/12 – Walter Samuel: 7

Un’annata intera trascorsa tra lamentele verso la vecchia guardia che non ne aveva più, verso quei campioni che ormai davano l’impressione degli essere degli ex. Una stagione estiva alle porte in cui la parola d’ordine sarà “ringiovanire”, a scapito degli eroi del Triplete, che hanno sempre meno da dare.

Eppure c’è un ultratrentenne che sfugge sempre da questi discorsi, dotato di un’immunità che non si riceve in dono, ma si conquista negli anni sul campo. Parliamo di Walter Adrian Samuel, il muro nerazzurro che si ostina a rimanere in piedi. Trentaquattro gli anni, trentacinque le presenze stagionali, corredate da tre reti e qualche record. Come quello del 5 febbraio in quella che fu la “sua” Roma, in una giornata tutt’altro che fausta per i colori nerazzurri, quando scese in campo da professionista per la cinquecentesima volta. Oppure il record che tanto piace ai tifosi nerazzurri, siglato con la vittoria nel derby del 6 maggio, la nona in nove tentativi.

La stagione di Samuel non è priva di errori. Tutt’altro. Ma è la determinazione con cui si riprende dopo ogni errore a renderlo esente da critiche. Nonché l’ammirazione per essere eroicamente riuscito a condividere il pianerottolo di difesa con un vicino “scomodo” come Lucio. Mai una parola fuori posto, né in campo, né fuori. Mai un eccesso, nel suo stile di gioco come nella vita. Tutte caratteristiche che fanno di Samuel una chioccia perfetta dell’Inter che verrà, magari di quel Ranocchia che dall’argentino ha sicuramente da apprendere la cattiveria nel rettangolo verde, e la professionalità al di fuori di esso. Dello stesso parere è la società che ha rinnovato il contratto per un altro anno, con opzione per il secondo. Il tempo che servirà per ricostruire una corazzata che non c’è più.

La stagione orribile che è appena andata porta con sè almeno una piacevole certezza. Samuel sarà una delle pietre miliari della nuova Inter. Difficile dirlo di uno con trentaquattro primavere sulle spalle. Meno difficile se gioca come se ne avesse venti.

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