L’Inter riparte da Samuel: “Vogliamo l’Europa League per riprenderci la Supercoppa persa nel 2010”

Al termine di una stagione non all’altezza di annate d’oro come quella del Triplete, il muro nerazzurro Walter Samuel è tornato a parlare di sè e non solo. Con le vacanza appena iniziate e il rientro causa preliminari d’Europa League non troppo lontano, il difensore argentino è già proiettato verso la nuova stagione dove sarà l’unico del reparto arretrato ad avere la certezza di essere confermato. Con Lucio in partenza e ChivuMaicon in bilico, la retroguardia dell’Inter ripartirà sicuramente dal suo numero 25, che dovrà dimostrare di essere ancora il muro invalicabile di un tempo e smentire gli scettici che lo vedono già pronto per la pensione.

In un’intervista esclusiva concessa alla Gazzetta dello Sport, “The Wall” ha commentato la deludente stagione appena conclusa e caricato l’ambiente in vista della prossima, dove sarà vietato sbagliare: Quest’anno c’è poco da salvare. L’aver cambiato tre volte allenatore è il segnale che le cose non hanno funzionato. Gasperini? Di lui ho un buon ricordo, credevamo alle sue idee, abbiamo provato a seguirlo, ma in assenza di risultati non abbiamo mai trovato la sicurezza necessaria per percorrere una nuova strada. Forse comunque si poteva aspettare un po’ di più prima di cambiare. Con Ranieri sono arrivati un filotto di vittorie e buone sensazioni. Poi c’è stato un calo inspiegabile, con gare in cui non riuscivamo a reagire dopo uno svantaggio. Per un gruppo abituato a vincere, non è stato facile trovarci a marzo senza obiettivi.

Con l’approdo di Stramaccioni sulla panchina nerazzurra è arrivata quella scossa di cui l’Inter aveva bisogno per non concludere in totale fallimento l’annata: “Siamo stati bravi anche noi a ritrovare la grinta dimostrata in tanti anni. Lui ci ha convinto con le sue idee e il gioco è migliorato. Ma sarebbe sbagliato esaltarlo ed esaltarci perché se in agosto non partiremo col piede giusto saremo da capo. Abbiamo subito molti gol? Diverse di quelle reti si potevano evitare. Il mister cura anche la fase difensiva, solo che per quella serve più tempo. Dovremo lavorarci duro in ritiro, perché già nell’estate scorsa il problema è stato sottovalutato e poi sappiamo come è finita la nostra stagione. Anche perché da sempre vince chi subisce meno reti“.

Nella finestra estiva di mercato molti numi illustri quasi sicuramente partiranno e in molti parlano già della fine di un ciclo. Samuel, però, non ci sta e loda i compagni di reparto con parole al miele: Noi vogliamo pensare che sia stata solo un’annata storta. Questo gruppo è rimasto sempre unito anche nei momenti peggiori. I tifosi devono essere ottimisti. L’Inter ha la vittoria nel dna e la società sta già lavorando per tornare al vertice. Sono uno dei pochi difensori a restare in nerazzurro? Potrei esserne orgoglioso, invece perdere certi compagni di battaglia mi rattristerebbe. Cristian è un grande uomo. Lucio dopo l’errore di Parma era davvero giù, ma tre giorni più tardi ha reagito da campione giocando un derby fantastico. Per tecnica e carattere, uno come lui è difficile da sostituire.

Pensando alla prossima stagione, “Wally” spende due parole anche per il mercato in entrata e per l’Europa League: Silvestre è un tipo tosto. Se l’Inter lo segue, deve essere bravo per forza. Palacio fa la differenza. Lo si è visto nel Genoa e prima nel Boca, quando tante big lo volevano ma ha preferito restare. L’Europa League vale comunque un trofeo. La vinceremo anche per poter rigiocare la Supercoppa europea, unico titolo fallito nel 2010. Ritiro anticipato? Nel 2009 abbiamo perso la Supercoppa a inizio agosto contro la Lazio e poi centrato il triplete il maggio successivo… E poi iniziare prima ci permetterà di arrivare al meglio a inizio campionato”.

La steccata finale è per gli acerrimi nemici bianconeri a cui Samuel consiglia di cambiare capro espiatorio per mettere fine alle polemiche: La terza stella è una cosa fatta soltanto per i tifosi. Capisco che lo sentano loro anche gli juventini che lo hanno vinto sul campo. Ma invece che con l’Inter dovrebbero prendersela con i loro dirigenti del tempo“.

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