ESCLUSIVO – R.Triolo (Sky): “Paulinho può essere l’erede di Thiago Motta, ma…”

 

Dopo due estati passate a osservare gli altri rinforzarsi, l’Inter sembra tornata finalmente protagonista sul mercato. A pochi giorni dalla fine del campionato, la società nerazzurra ha già messo a segno due colpi importanti in vista della prossima stagione: Fredy Guarin, riscattato dal Porto per una cifra vicina agli 11 milioni di euro, e Rodrigo Palacio, strappato al Genoa dopo un lungo corteggiamento.

L’argentino e il colombiano sono i primi due rinforzi di una campagna acquisti che si preannuncia davvero interessante. Infatti, in attesa di capire se Ezequiel Lavezzi resterà un sogno o potrà diventare realtà, Branca e Ausilio continuano a lavorare su altre piste con l’obiettivo di regalare a Stramaccioni una rosa competitiva.

Una di queste porta a José Paulo Bezzera Junior, meglio conosciuto come Paulinho. Negli ultimi giorni la stampa brasiliana ha parlato di un forte interessamento dell’Inter per il centrocampista del Corinthians. Per capirne qualcosa di più e avere qualche informazione dettagliata sul giocatore abbiamo contattato in esclusiva Rosario Triolo, giornalista di Sky ed esperto di calcio sudamericano.

Ciao Rosario, chi è Paulinho e quali sono le sue caratteristiche?

“E’ il tipico volante brasiliano, con i piedi buoni, bravo in contenimento ma soprattutto capace di inserirsi senza palla nelle azioni offensive. Ha trovato il suo stile di gioco ideale da quando è allenato da Tite. Non per niente è il secondo miglior marcatore del Corinthians da quando in panchina c’è ‘O Filosofo’. Paulinho sa anche difendere, ma visto che spesso prova a dare forza all’attacco è preferibile che accanto a lui ci sia uno capace di coprire lo spazio che abbandona quando avanza. Nel Corinthians ha trovato un partner ideale come Ralf”.

Secondo te, può essere il giocatore giusto per colmare il vuoto lasciato da Thiago Motta nella rosa nerazzurra?

“Sicuramente. Il ruolo di Paulinho è proprio quello. E’ il numero 8 che è mancato all’Inter tra gennaio e maggio. Oltretutto è ancora abbastanza giovane, e in Europa non potrebbe che migliorare. L’unico particolare negativo è che forse in questo momento all’Inter manca un mediano tutta corsa come Ralf, e quindi Paulinho dovrebbe preoccuparsi di più in marcatura. Una sua ‘qualità’, se così si può definire, è che rispetto a Thiago Motta è più solido, nel senso che tende a infortunarsi di meno”.

Ultimamente il mercato sudamericano va per la maggiore, ma sono pochi i talenti che riescono ad affermarsi anche in Europa. Paulinho ha le qualità per fare bene nel nostro campionato?

“A parte la differenza d’interpretazione del ruolo imposta dalle caratteristiche dei compagni di reparto, non vedo molti rischi. Certo, non si può pretendere che faccia 15 gol al primo anno in Italia. Ma mi pare che da noi le squadre che riescono a ottenere di più dai sudamericani siano quelle che li fanno giocare. Stabilmente e nel loro ruolo. In questo senso l’Inter è fortunata ad avere un allenatore che adatta il sistema di gioco ai calciatori e non viceversa. E’ una cosa talmente importante che i risultati si vedono in modo evidentissimo. L’esempio più chiaro mi pare quello del rendimento di Zarate prima e dopo l’arrivo di Stramaccioni”.

Venendo alla trattativa vera e propria, sappiamo che quando ci sono di mezzo i giocatori brasiliani le parti da interpellare sono più di una. Ci confermi che il Corinthians ha in mano solo una piccola percentuale del cartellino di Paulinho? Chi sono gli altri interlocutori?

“Il Corinthians possiede il 10% del cartellino. Il calcio brasiliano vive un periodo di ricchezza fittizia per i grossi investimenti che stanno facendo gli sponsor per ottenere un forte ritorno economico nell’anno del Mondiale. L’idea è quella di attirare campioni dall’Europa e mantenere i ragazzi di prospettiva internazionale. Per prendere Paulinho, nel caso specifico, bisogna trattare con il Banco BMG, una potente istituzione finanziaria dello stato di Minas Gerais che dirotta le sue risorse alternativamente su una squadra o su un’altra (le sponsorizza quasi tutte). L’interesse sul Corinthians è forte sia per bacino d’utenza, sia per potere politico della società. Ma non è un caso che il BMG si stia impegnando per permettere al Timao di prendere Guilherme dalla Portuguesa: è lui il sostituto naturale di Paulinho. Dopo la Libertadores, Paulinho può lasciare la squadra a cifre non impossibili, anche perché, ed è un dettaglio importante, non è nel giro della Seleçao. Se il Corinthians vincesse la Libertadores, si rischia di dover aspettare fino a gennaio per prenderlo: in SudAmerica il Mondiale per Club è una cosa molto importante”.

Negli ultimi giorni si è parlato addirittura di un affare in dirittura d’arrivo. E’ vero che l’Inter è vicina ad acquisire le prestazioni del giocatore o si sta correndo un po’ troppo?

“Il Corinthians non può impegnarsi a vendere il suo giocatore più importante prima di una semifinale di Libertadores e prima di avere in mano un sostituto adeguato. E poi è vero che l’Inter lo ha seguito, ma è più il procuratore interessato a vendere che l’Inter stessa a comprare in questo momento. Il tempo c’è, ci sono tante cose da valutare, tra le altre se valga la pena occupare un posto da extracomunitario con Paulinho e se sia possibile integrare il suo gioco con quello di Guarin”.

 

Alessandro Suardelli

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