Strama non riesce a chiudere in bellezza

Sarebbe stato bello chiudere con una vittoria. Non tanto per la Champions, comunque irraggiungibile, ma soprattutto per quei tifosi che hanno invaso la Pinetina il giorno dopo il poker rifilato ai rossoneri. Invece è arrivata l’ennesima sconfitta di questa stagione sciagurata.

Stramaccioni è costretto a fare i conti con molte assenze, fra tutte quella di Wesley Sneijder. Opta allora per un 4-4-1-1 con Ricky Alvarez dietro l’unica punta Milito. Il primo tempo è molto equilibrato. Nessuna delle due squadre riesce a prendere il sopravvento. Nel finale però Ledesma stende Maicon in area (o, forse, leggermente fuori). Per l’arbitro Damato è rigore. Il Principe ovviamente non sbaglia. Sono 24 i gol in questo campionato. Non male per uno che a inizio stagione era considerato finito.

Nella ripresa la musica cambia. La Lazio sale di tono. Al 13′ trova il gol del pareggio con un colpo di testa del gigante Kozak su calcio d’angolo. Quattro minuti dopo raddoppia con Candreva. Nel frattempo le notizie dal Cibali spengono l’entusiasmo della Nord. L’Inter non ha la forza per reagire e nel finale arriva il terzo gol dei laziali con Mauri. I nerazzurri chiudono sesti. I preliminari di Europa League sono una terribile realtà. La stagione inizierà prestissimo (primo impegno ufficiale il 2 agosto con l’andata dei preliminari di Europa League, ndr), con tutti i problemi che ne conseguono.

Oggi è stato il giorno degli addii: quello di Del Piero dalla Juventus, quello di Inzaghi, Nesta e Gattuso dal Milan. Segno che ci sarà un profondo ricambio generazionale in tutte le squadre che lottano per il tricolore. Serve anche all’Inter per ripartire. Con la squadra più vecchia della Serie A non si va oltre i preliminari di Europa League. Per tornare in Champions – da protagonisti – urgono forze fresche. Di qualità e con la giusta mentalità.

Stramaccioni è l’uomo giusto per aprire un nuovo ciclo. E’ giovane e preparato, come Guardiola o (meglio non esagerare) come il primo Mancini. Poi ha un vantaggio non da poco: può contare su un professionista incredibile come Javier Zanetti. Anche oggi l’ultimo a mollare. Si riparte da lui. Come sempre.

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