Grazie di tutto Ivan. Per sempre uno di noi!!!

Cari tifosi, oggi, in occasione del derby, sarà la mia ultima partita come giocatore a San Siro. Ho scelto di dirvi tutto ciò dopo aver parlato con il Presidente Moratti, con i dirigenti e con l’allenatore. Adesso sono concentrato, come tutti voi, come i miei compagni, sulla partita, ma sicuramente ci saranno i tempi e i modi nelle prossime settimane per parlare di quello che sarà il mio futuro e di ricordare, con grande piacere, le tredici stagioni che abbiamo vissuto insieme: con passione, con rispetto e condividendo sempre tutto, dai momenti difficili alle straordinarie, bellissime vittorie. Come in ogni partita, anche domani sera abbiamo bisogno del vostro sostegno”.

Con questa lettera pubblicata sul sito ufficiale della società nerazzurra, Ivan Ramiro Cordoba ha annunciato ai suoi tifosi che il derby di questa sera sarà la sua ultima gara da giocatore dell’Inter a San Siro. Arrivato nel 2000, dopo aver rifiutato le offerte del Real Madrid, con la grinta e la determinazione di un vero condottiero, “Caffè Colombia” (così com’è stato soprannominato all’inizio della sua lunga ed entusiasmante avventura interista) ha conquistato subito il cuore dei suoi tifosi. Difensore rapido e potente nonostante una statura non elevata, disciplinato tatticamente, professionista esemplare dentro e fuori dal campo.

La coppa Italia alzata al cielo nel giugno del 2005 da capitano ed in sostituzione del suo grande amico Javier Zanetti, impegnato in Germania nella Confederations Cup, è la dovuta riconoscenza ad una carriera straordinaria portata avanti con un impegno e una dedizione costanti. Con la maglia dell’Inter, dopo un inizio piuttosto sofferto, attraversa un periodo costellato di numerose gioie e trofei. Prima protagonista in campo con chiusure difensive generose, ripiegamenti fulminei ed impeccabili, degno sostenitore poi dei compagni di squadra quando ormai la sua forma fisica, a causa soprattutto del grave infortunio al crociato (nel febbraio 2008), lo costringe a stare lontano dai grandi palcoscenici.

Altruista nel calcio così come nella vita, il premio vinto nella 25ª edizione de “L’Altropallone” per aver fondato l’associazione “Colombia te quiere ver” è la testimonianza del suo grande impegno sociale. In quei 200 metri corsi in poco più di 11 secondi vi è tutta la passione e la grinta di un giovane ragazzo che, dai quartieri malfamati di Medellin è riuscito a realizzare il sogno di giocare in una delle squadre più blasonate di Europa fino a diventare poi l’eroe della sua nazione contribuendo in maniera decisiva a trascinare la Colombia sul tetto d’America.

E’ doveroso quindi congratularsi con un esempio encomiabile di professionalità ed umiltà che ha impreziosito la storia di questo sport ed in particolar modo dell’Inter. Ad Appiano Gentile ci sarà sempre posto per un Signore del Calcio come Ivan Ramiro Cordoba.

Impostazioni privacy