Da Mihajlovic a Rossi, un’annata disastrosa per la Fiorentina

La peggior stagione dell’era Della Valle potrebbe assumere contorni drammatici per la Fiorentina, pericolosamente invischiata nella lotta salvezza dopo anni trascorsi ai vertici del calcio italiano ed europeo: quattro qualificazioni Champions ottenute, ma solo due effettivamente giocate causa Calciopoli, e una semifinale di Europa League nel 2008, persa a rigori contro i Rangers.

I viola hanno attualmente solo tre punti di vantaggio sul lanciatissimo Lecce di Cosmi, con lo scontro diretto da giocare al “Via del mare” il prossimo 6 maggio. Il cambio della guida tecnica, avvenuto lo scorso 7 novembre, con Rossi subentrato a Mihajlovic non ha sortito i classici effetti rigeneranti.

La Fiorentina ha continuato a fare una tremenda fatica anche col tecnico romagnolo, soprattutto tra le mura amiche, dove il clima ostile generato dal caso Montolivo (in scadenza di contratto e promesso sposo del Milan, ndr) e dal progressivo ridimensionamento della politica societaria dei Della Valle, ha creato una sfiducia tale da far sprofondare in fondo alla classifica una squadra dotata di una caratura tecnica tutt’altro che mediocre.

La stella della squadra è senza dubbio Stevan Jovetic; il montenegrino reduce da una stagione ai box a causa di un brutto infortunio al ginocchio, con due operazioni e ricadute continue, è l’unica nota lieta di quest’annata maledetta. Dodici gol, quattro assist e la costante sensazione che stia per succedere sempre qualcosa di speciale quando è in possesso palla.

La cessione di Gilardino, passato al Genoa lo scorso gennaio, ha spianato le porte di Firenze all’ex juventino Amauri. Il brasiliano, nonostante il grande impegno, è stato in grado di segnare una sola rete in questi primi tre mesi; un gol pesante quello di San Siro, che rischia di essere decisivo per la corsa salvezza, ma soprattutto per la lotta scudetto; paradossalmente potrebbe verificarsi un evento catastrofico per il popolo viola: Fiorentina in B e Juve Campione d’Italia (proprio grazie alla rete dell’oriundo).

Dal punto di vista tattico, dopo un inizio di stagione giocato con la difesa a 4, Rossi è passato a 3, con Gamberini sul centro-destra, Nastasic sul centro-sinistra e Cesare Natali a comandare il reparto.

Il ruolo di esterno destro di centrocampo vede il ballottaggio costante tra De Silvestri (molto brillante nelle ultime uscite, ndr) e Cassani, spesso preferito all’ex laziale, anche per i trascorsi palermitani con Rossi allenatore. Sull’altra fascia, lo stato fisico impresentabile di Vargas ha trasformato Pasqual nell’unica opzione utilizzabile sul binario sinistro.

Il centrocampo è il reparto più disfunzionale dei viola; un settore monco e costruito con poco senso da Corvino nel mercato estivo e non corretto in quello invernale. Behrami, Lazzari, Olivera prima e Kharja poi: un esterno, tre mezzali (quattro con Montolivo), zero mediani e zero registi. Lacune importanti che rendono piatta e vulnerabile la compagine gigliata e hanno portato i tifosi, a sei giornate dalla fine, a rivivere gli incubi di 10 anni fa.

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