Alvarez: “Con il Siena è andata bene, ma posso dare molto di più”

Dopo il buon rientro in campo avvenuto nel match mercoledì sera a San Siro contro il Siena di Sannino, Ricky Alvarez torna a farsi vedere anche davanti alle telecamere. Lo fa attraverso Inter Channel ai microfoni di Edoardo Caldara nella trasmissione Prima Serata, raccontando i primi mesi di esperienza in nerazzurro, gli infortuni che lo hanno costretto ai box per due mesi e gli obiettivi da raggiungere nelle prossime partite.

L’intervista si svolge proprio nel giorno del ventiquattresimo compleanno dell’argentino: “Sono contento, è un bel compleanno, per ora ho avuto dalla vita e dal calcio tutto ciò che desideravo, ma davanti a me ho ancora tanti altri anni di carriera e, quindi, devo ancora dare molto per migliorare e crescere“. Poi è subito attualità: “Col Siena abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare per vincere. Abbiamo preso gol all’inizio, costruito subito molto gioco, creato tante situazioni offensive, tante palle gol, soprattutto nel secondo tempo. Nel complesso è stata un’ottima prestazione“. Ricky è uno che ascolta sempre le critiche e i consigli, soprattutto quelli di alcuni: “Papà mi ha fatto i complimenti perchè, al rientro dopo l’infortunio, ho giocato più di quanto potessi immaginare, sia come quantità di minuti sia per quanto riguarda la qualità delle giocate. Sicuramente posso dare e fare molto di più, ma, essendo la prima volta dopo tanto tempo, è andata bene. Non sarà stata la mia miglior partita, lo so, però la considero una buona partita, utile per la squadra e per me stesso, per ritrovare condizione e confidenza“.

Adesso i guai muscolari sono superati ed Alvarez è a completa disposizione di Stramaccioni per il rush finale: “All’Inter mi sto trovando bene, mi sono trovato subito bene. Ho avuto questo infortunio che un po’ mi ha bloccato, adesso devo trovare la miglior forma fisica e continuare a lavorare forte. La squadra, come ha dimostrato la gara di ieri sera, adesso sta un po’ meglio, il gruppo con il ritorno dei risultati è più vivace e questo, per uno che rientra dopo tanto come me, è più semplice“. Sulla posizione che più gradisce occupare in campo, Ricky spiega: “Dipende, può cambiare di gara in gara: ci sono avversari che lasciano spazio nella zona centrale e quindi si può trovare la posizione dietro le due punte. Però ci sono avversari, come il Siena, che in mezzo fanno densità, quindi bisogna andare a trovare aria’ sulle corsie esterne, per poi rientrare per tiri e cross”.

Alvarez, rispondendo alle domande dei tifosi, entra ancora di più nei particolari del suo calcio: “Se mi sento sicuro quando ho la palla tra i piedi, mi piace puntare l’avversario e saltarlo, per creare più spazio per gli inserimento dei compagni o per i tiri in porta. Dove ho imparato la tecnica? In strada, da bambino. In Argentina si gioca a calcio sul cemento, per stoppare la palla bisogna stopparla con la suola, altrimenti va agli avversari“. Per raggiungere il terzo posto, è necessaria proprio una po’ di Maravilla.

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