Stramaccioni: “Un pareggio amaro. Ci è mancata un po’ di intensità”

L’effetto Stramaccioni sembra esserci già affievolito. Al “Nereo Rocco” di Trieste l’Inter, nonostante la superiorità numerica, non riesce a battere il Cagliari, rimediando un pareggio che mette la parola fine sulle ultime speranze nerazzurre di raggiungere il terzo posto:Il sapore è amaro – spiega il mister a fine gara – amaro perché abbiamo provato a vincere fino all’ultimo minuto, con Ranocchia che purtroppo non è riuscito a ribattere in rete quel quasi salvataggio sulla linea, peccato”.

L’Inter però è viva, lo è stata di fronte a un ottimo Cagliari, una squadra solida, in salute, serena, che ci ha messo in difficoltà soprattutto nella prima parte del secondo tempo. Questo dobbiamo riconoscerlo ma, per tutto il resto, l’Inter ha dimostrato di essere viva. Di fronte ai due gol subiti abbiamo avuto il carattere per andare a pareggiare. A tratti ho visto una buona Inter, anche se non siamo riusciti a mantenere la stessa intensità per tutto l’arco dei due tempi e so che alla fine conta solo il risultato.

Si passa poi ad analizzare la prestazione dei singoli, cominciando da Guarin, all’esordio dal primo minuto: “Per me la sua partita è stata positiva. Per voi era quasi un osservato speciale, forse vi aspettavate qualcosa di particolare, ma per quanto mi riguarda ha dato il suo contributo, poi per la condizione fisica ancora non al top ho deciso di sostituirlo”. Qualche parola anche sul tridente: “È ovvio che i nostri terminali offensivi abbiano bisogno del supporto di tutta la squadra. Hanno fatto bene quando l’Inter è riuscita a giocare con le sue idee, quando abbiamo sofferto un po’ di più sono sembrati forse più assenti, ma è meglio fare un discorso di squadra che di singoli. Comunque, Zarate a sinistra e Forlan a destra è un qualcosa che abbiamo provato, entrambi si trovano bene in quelle posizioni, infatti non a caso le azioni dei due gol sono nate da loro”.

Infine un ultimo e inevitabile commento sull’obiettivo terzo posto: “Mi sembra di apprendere dai risultati che c’è un grande equilibrio con gare tutte imprevedibili. Noi ragioniamo gara per gara, inutile fare ora tabelle a sette gare dalla fine.

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