Stramaccioni: “Non facciamo tabelle, ragioniamo partita dopo partita”

9 gol, 4 rigori e 2 espulsioni in 90 minuti. Non è stato sicuramente un esordio normale quello di Andrea Stramaccioni sulla panchina dell’Inter. Una partita “pazza” che ha consentito ai tifosi di festeggiare una vittoria che a San Siro mancava dal 22 gennaio scorso (Inter-Lazio 2-1, ndr): Credo che la cosa principale siano i tre punti – spiega il mister nelle interviste postpartita – sembra banale, scontato, ma era quello per cui avevamo lavorato tutta la settimana. Poi che siano arrivati in maniera così scoppiettante…”.

Mantenuta dunque la promessa fatta a Moratti, che aveva chiesto al nuovo allenatore di riportare la squadra al successo: Il presidente mi aveva detto che voleva divertirsi e a fine partita era negli spogliatoi con noi, era contento e noi con lui. Credo sia impossibile guidare una squadra di serie A senza l’assillo del risultato, ma la nostra voglia adesso è andare avanti partita dopo partita, senza fare programmi. Per noi, Inter-Genoa era come se fosse l’ultima partita. La ricetta non è ragionare su tabelle e promesse, ma lavorare sodo, gara per gara. Da martedì penseremo al Cagliari”.

Nonostante i tanti complimenti ricevuti per la sua prima partita nella massima serie, Stramaccioni mantiene i piedi per terra e con la solita semplicità gira gli applausi ai suoi ragazzi:Io ho soltanto messo in campo quello che sapevo fare e poi credo sia stata una vittoria del gruppo: da Julio Cesar, che ha fatto di tutto per esserci oggi, a Chivu, da Stankovic a Cambiasso e anche Guarin. Secondo me è stata la vittoria di tutti. La cosa che mi ha fatto più piacere è stata vedere un’Inter propositiva soprattutto nel primo tempo, quando la gara aveva un andamento più lineare. Non scopro io le caratteristiche di questi ragazzi.

 

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