Voglia di “StramaccInter”

C’è chi è pronto a scommettere che Claudio Ranieri, dopo la notizia ufficiale dell’esonero da parte della società interista, durante il viaggio di ritorno da Appiano Gentile, non abbia potuto fare a meno di ascoltare la famosissima canzone di Loretta Goggi “Maledetta Primavera”, classificatasi al secondo posto al festival di Sanremo nel lontano 1981.

Ed è proprio dalla Primavera che l’Inter riparte o, meglio ancora, dal suo tecnico. Basta digitare su qualsiasi motore di ricerca “Andrea Stramaccioni” per capire che il destino a volte gioca brutti scherzi, e lo sanno bene proprio Claudio Ranieri e Gian Piero Gasperini. Nel 2003 mentre il giovanissimo tecnico romano faceva il suo debutto nel mondo del calcio come allenatore nelle giovanili del Crotone, “Gasp” conquistava un’entusiasmante promozione in serie B alla guida tecnica della squadra calabrese. Nella stagione 2009/2010 mentre il 33enne Andrea Stramaccioni vinceva il secondo campionato professionistico con gli Allievi della Roma, Claudio Ranieri conduceva i giallorossi ad un amaro finale di stagione, in cui il consueto finale da “secondo a testa alta” in campionato e coppa nazionale, suonava unicamente come una consolazione fin troppo magra.

Non deve essere frutto del solo caso, però, la decisione della società, tornata negli ultimi anni ad una politica più tappabuchi che costruttiva, di assegnare al giovane allenatore l’arduo compito di rinvigorire lo sprezzante fervore degli ormai decaduti cavalieri interisti. Pensare di affidare il timone del “Concordia Nerazzurro” nelle mani dell’inesperto tecnico romano, con il solo proposito di concludere in un modo o nell’altro la deludente stagione, rappresenterebbe l’ennesimo reato di “omicidio colposo premeditato” dei dirigenti interisti, punibile penalmente con la detenzione. O meglio, con il licenziamento.

In un’annata in cui ormai non c’è più nulla da perdere, l’obiettivo della “StramaccInter” dev’essere quello di seminare propositi positivi da cui ripartire l’anno prossimo in linea, si spera, con un valido progetto. “Spazio ai giovani” potrebbe essere lo slogan interista di queste ultime 9 giornate di campionato. Fuori Lucio, relegato a vagare insensatamente in panchina piuttosto che sul prato verde, dentro Ranocchia, indiscutibile punto fermo della futura retroguardia nerazzurra. Fiducia a Poli che ha dimostrato di meritarsi a pieno un ruolo da protagonista per la prossima stagione. E, nell’attesa di riportare in patria Philippe Coutinho, stellina attorno al quale costruire il progetto della “Giovine Inter”, spazio anche a Obi,Faraoni e, perché no, al talento cristallino di Bessa, vero trascinatore della Primavera nelle cavalcata vincente della NextGen Series.

In questo senso la promozione del nuovo tecnico sembra essere la prima, e si spera non ultima, scelta ragionevole della confusa dirigenza nerazzurra. Occhio però a ritenere Andrea Stramaccioni il salvatore della patria. In un gruppo arrugginito e privo di qualsiasi entusiasmo, nemmeno il mitologico Chuck Norris sarebbe capace di ottenere risultati quantomeno dignitosi. E’ giunto il momento per “Strama” di indossare carmagnola, berretto frigio, gilet e pantaloni da marinaio da sanculotto ribelle.

Che la rivoluzione abbia inizio. In bocca al lupo Strama!

Alessandro Avino

Impostazioni privacy