Anche a Torino è la solita Inter

Nel giorno in cui i ragazzi di Stramaccioni regalano una gioia ai tifosi nerazzurri, la cosiddetta “prima squadra” continua a dare delusioni. E lo fa nei peggiori dei modi: illudendo con un primo tempo quasi discreto, seguito però da una ripresa disastrosa. Anche Ranieri ci mette del suo togliendo Obi, decisamente tra i migliori in campo, e regalando novanta minuti a un Forlan al limite dell’irritante. Forse aveva veramente ragione quando una settimana fa consigliò al mister di non farlo entrare.

Nella prima frazione l’Inter è stranamente vivace dopo un buon inizio dei bianconeri. Milito riesce a impegnare Buffon al 13′, ma è al 29′ che il numero uno juventino compie un’autentica prodezza sull’unico acuto di Forlan. La partita è piacevole e equilibrata. Entrambe le squadre hanno le loro occasioni.

Nella ripresa il match cambia completamente volto. I cambi dei due allenatori si riveleranno decisivi: in positivo quelli di Antonio Conte, in negativo quelli di Claudio Ranieri. Il tecnico della Vecchia Signora inserisce Del Piero e Bonucci, spostando Caceres a centrocampo. Dopo appena cinque minuti sarà proprio l’uruguaiano, già castigatore del Milan in Coppa Italia, a insaccare con un colpo di testa su calcio d’angolo. Il buco lasciato dalla retroguardia nerazzurra è difficile da commentare. Raramente in campionati professionistici si vedono errori così macroscopici. E’ proprio in questo momento che Ranieri butta nella mischia Pazzini e Faraoni per cambiare i migliori in campo Obi e Poli. Di fatto la partita dell’Inter finisce qui. Al 71′ arriva il primo gol in campionato di Alessandro Del Piero. Lo Juventus Stadium esplode. C’è anche il tempo per vedere Chiellini saltare due giocatori con una semplice accellerazione al limite dell’area. Oltre al danno la beffa.

La Juventus questa sera (e, forse, in questa stagione) è stata superiore in tutto: a livello di gioco, a livello di grinta (questa sconosciuta…) e a livello di guida tecnica. Il risultato è netto e giusto, anche se è difficile ammetterlo. Voglio chiudere con una personale riflessione. Negli ultimi minuti di agonia pensavo a quanti dei giocatori scesi in campo questa sera avrei voluto nell’Inter del prossimo anno. La risposta è pochi, troppo pochi.

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