Così fa male…

Per entrambe le squadre l’Europa rappresentava la valvola di sfogo da un campionato mediocre e avaro di soddisfazioni. Alla fine passa quella che non meritava, che ha espresso il gioco peggiore, che ha provato soprattutto a innervosire avversari e pubblico con perdite di tempo prolungate. Così è il calcio, così è la vita.

L’Inter che scende in campo al Meazza è molto diversa da quella dell’andata. E’ cambiato l’umore, sono cambiati gli interpreti. C’è Milito, il Principe, e non c’è Zarate, tornato a recitare il ruolo di oggetto misterioso. Manca anche Cambiasso, ancora in panchina dopo le lacrime di dieci giorni fa. Il clima è quello delle grandi occasioni. Gli spalti sono gremiti di orgoglio nerazzurro. Bisogno rimontare un gol, ma soprattutto non subirlo.

Nei primi istanti incredibilmente è il Marsiglia a spingere. Il tifoso interista deve attendere; di certo non difetta di pazienza nell’ultimo periodo. Al 7′ Sneijder si mangia un gol clamoroso da pochi metri. Fanno già capolino i primi fantasmi. Nonostante tutto, l’errore dell’olandese ha un effetto positivo: fa entrare in partita il pubblico. Al 10′  Mandanda nega ancora la gioia ai tifosi nerazzurri, stavolta su Milito. Questi errori si riveleranno pesantissimi. Milito e Forlan sono genorosi, capitan Zanetti è immenso come sempre. Dopo le fiammate iniziali, però, la partita si spegne un pò, la tensione no. Non si vedono chiare occasioni fino al 46′ quando Forlan prova la girata di testa. Va segnalata l’indisponenza e l’antisportività con cui i marsigliesi perdono tempo.

L’inizio della ripresa è decisamente confusionale per l’Inter. I maggiori problemi si presentano a centrocampo, dove il Marsiglia spadroneggia. Sale la tensione, serve assolutamente il gol. Al 56′ Sneijder chiede il cambio per problemi fisici. Dentro allora Obi, insieme a Pazzini che rileva un volenteroso Forlan. Piovono fischi dagli spalti al momento delle sostituzioni. Ma l’impatto dei due è molto buono. Intanto l’arbitro estrae il primo giallo per perdita di tempo. Entra anche Cambiasso accolto da applausi convinti e commoventi. Al 75′ arriva il gol nerazzurro. Del Principe, ovviamente.  L’argentino è bravo  a sfruttare un interminabile flipper nell’area francese. Cresce adesso l’Inter, accompagnata dal suo pubblico. A cinque minuti dalla fine il Cuchu avrebbe anche l’occasione per entrare nella storia, ma sbaglia un colpo di testa da pochi metri. Nessuno, neanche il più convinto pessimista, avrebbe potuto immaginare un finale così terribile. Al 92′ Brandao, su lancio del portiere, elude Lucio e Samuel (forse con un fallo) e insacca. Gelo a San siro e nel cuore dei tifosi. Al 93′ nell’attacco alla disperata dell’Inter, Pazzini viene steso da Mandanda. E’ rigore, ma non serve a niente. Rende solo più amara la sconfitta.

Venerdì sera Ranieri piangeva di gioia. Ora le lacrime sono vere, sono di rabbia. Salutiamo la Champions per quest’anno e molto probabilmente anche per il prossimo. Un commiato così doloroso era impossibile da prevedere. 

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