Non è velocissimo, non segna molto, non ha un gran senso della posizione tanto che Ranieri perde spesso la voce per telecomandarlo da bordo campo, però l’Inter senza di lui è un autentico disastro. Nel periodo migliore dei nerazzurri, Alvarez era diventato il titolare indiscusso della fascia destra, dopo i primi mesi di apprendistato in cui si era reso protagonista soprattutto dei cambi all’intervallo.
Il ritorno di Sneijder ha cambiato le carte in tavola. Ranieri ha iniziato a mettere in discussione il 4-4-2. L’obiettivo voleva essere quello di far tornare l’olandese una risorsa e non un problema. Il tecnico, comunque, preferirebbe giocare con il suo modulo preferito, ma il recente infortunio di Ricky lo obbliga a battere altre piste. Eccoci, quindi, nell’ultimo periodo nerazzurro, quello dalla media punti da ultimo posto in classifica, dove le vittorie sono un miraggio.
Alvarez è una pedina insostituibile? In questa Inter, forse. Se Sneijder dovesse continuare a deludere, a non dimostrare spirito di sacrificio, Ranieri (o chi gli succederà) potrebbe decidere di sacrificarlo. Se si vuole uscire da una situazione come questa, non bisogna guardare in faccia nessuno. Stringe il cuore vedere Cambiasso in panchina a piangere dopo i fischi del Meazza, per questo bisogna pensare solo al bene della squadra senza farsi influenzare dal curriculum. Quei fischi il Cuchu non se li merita; andrebbero indirizzati a chi lo ha fatto giocare comunque anche se non era in forma. Se Sneijder non si adatta al gioco di squadra, meglio lasciarlo in panchina. Le sue occasioni le ha avute.
Tornando a Ricky, il ragazzo appena si riprenderà potrebbe avere una delle occasioni più importanti della carriera. Se sarà uno dei protagonisti della ripresa nerazzurra, la dirigenza potrebbe decidere di ripartire da lui il prossimo anno. Il clima non è dei migliori per un giovane alla prima esperienza in un grande club europeo, ma è nelle difficoltà che si forgiano gli uomini veri.