Le parole di Ranieri alla vigilia di Inter-Catania

Domani, alle ore 20.45, l’Inter affronterà il Catania allo stadio “Giuseppe Meazza” nella gara valida per la 26^giornata di serie A.

In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Ranieri nella consueta conferenza della vigilia.

Quale può essere la chiave tattica del match contro il Catania?

“E’ una squadra che sta giocando sulle ali dell’entusiasmo perchè si è tirata fuori dalle sabbie mobili della bassa classifica. Ha giocatori velocissimi, bravi a ripartire in contropiede. Dovremo tornare a segnare e, come in ogni partita, dovremo stare molto attenti in fase difensiva”.

Domani si affiderà al 4-4-2?

“Con il 4-4-2 abbiamo fatto sette vittorie consecutive, ma era un 4-4-2 mascherato, con giocatori come Alvarez o Coutinho. Non è il modulo che ti fa giocare meglio o peggio”.

Sneijder può adattarsi in un 4-4-2?

“L’abbiamo detto mille volte: lui deve giocare dietro le due punte e dobbiamo lasciarlo libero di inventare il suo calcio”.

Paradossalmente, Sneijder è diventato un problema?

“No. Sicuramente non è nel suo anno migliore. Non è un problema, va solo gestito nella maniera giusta”.

I giocatori hanno ribadito di essere dalla sua parte. Quanto è importante?

“E’ importantissimo, se no non sarei qui. Dobbiamo ribaltare questa situazione tutti insieme. Società, allenatore, giocatori e tifosi. Anche dai tifosi mi aspetto tanto, perchè domani sarà una partita molto importante”.

Vedendo i risultati continuerà ad affidarsi ai senatori?

“Io scelgo sempre giocatori e sistema di gioco che possano creare dei problemi alla squadra avversaria. E’ importante anche l’aspetto caratteriale e psicologico. Dobbiamo avere quel sangue freddo che la situazione richiede”.

Secondo lei, per Forlan vale lo stesso discorso che si faceva per Milito? Deve solo sbloccarsi?

“Penso di sì. In lui vedo la stessa determinazione che vedevo in Milito”.

Perchè l’Inter non riesce più a far gol?

“A volte abbiamo messo poca determinazione, ma siamo stati anche sfortunati. Ci manca un po’ di serenità. Gli altri segnano sempre alla prima occasione, noi invece facciamo fatica e ci va tutto storto”.

In questo momento sta cercando altre strade?

“Stiamo cercando di tutto, però non si vedono i risultati. Dobbiamo uscirne, i ragazzi devono giocare senza pensare a quello che ci portiamo dietro. Per questo dico che il pubblico ci può aiutare”.

Crede ancora nei giocatori e nella squadra?

“Certo, ho massima fiducia nei miei ragazzi. Sono solo cambiati gli obiettivi. Adesso l’obiettivo è vincere domani. Abbiamo un problema e dobbiamo superarlo”.

Vive la partita contro il Catania come una finale?

“No, non la vivo come dentro o fuori. Sono determinato a fare bene ma so di avere la fiducia della società. Non mi sento sotto esame. Quando sono arrivato la situazione era molto ma molto più critica. Ero positivo allora e sono positivo adesso. La determinazione non mi manca”.

Come mai Stankovic non è tra i convocati?

“Ha avuto qualche problemino, non l’ho visto bene in allenamento e ho preferito farlo riposare”.

Cosa si può fare perchè arrivi la svolta?

“Dobbiamo vincere. La vittoria non cancella undici sconfitte, ma è una medicina troppo importante in questo momento”.

Ha la sensazione che alla squadra manchi un po’ di coraggio?

“Capisco i vostri discorsi, ma non ho mai visto un’Inter rinunciataria. Se abbiamo giocato finora con due punte e un trequartista significa che non avevamo paura. Il problema è trovare il gol ed essere contemporaneamente attenti in fase difensiva”.

Manca più la testa, la condizione fisica o la qualità?

“In questo momento manca la testa. Quando vincevamo c’era tutto, compresa la qualità, anche se non eccelsa. Adesso corriamo più di prima ma abbiamo troppa frenesia e non siamo compatti”.

Come sta Nagatomo?

“E’ un po’ stanco per colpa della ‘passeggiata’ in Giappone, ma ha recuperato dal problema al polpaccio e questo è molto importante”.

Com’è stato l’incontro con Moratti?

“E’ stato un incontro normale, come capita spesso tra allenatore e presidente”.

Che idea si è fatto della diatriba tra Juventus e Milan?

“Tipica del calcio italiano”.

Per la prima volta c’è Juan tra i convocati…

“E’ un premio, perchè è un ragazzo volenterosissimo. Non è ancora pronto, ma meritava di essere tra i convocati”.

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