Fantasia e umiltà, ecco il Catania di Montella

Domenica alle 20.45 il Catania farà visita all’Inter nella gara valida per la 26^giornata di serie A. Nel match d’andata i siciliani ebbero la meglio per 2-1 con le reti di Lodi (su rigore) e Almiron che rimontarono il vantaggio iniziale di Cambiasso. A distanza di quattro mesi la situazione delle due squadre non sembra cambiata di molto, con i nerazzurri ancora sull’orlo del baratro. La squadra di Montella, invece, arriva a San Siro nel momento migliore del campionato e una vittoria le consentirebbe di agganciare proprio la Beneamata a 36 punti, con ancora una gara da recuperare.

In assoluto la sorpresa del campionato, gli etnei stanno conducendo un cammino da favola, mettendo al sicuro la salvezza con ben 12 giornate di anticipo, conquistando 33 punti (8 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte), e segnando 32 reti (33 subite), una media da grande squadra più che da provinciale. Il tecnico partenopeo, successore di Diego Pablo Simeone , ha iniziato l’avventura a settembre e nel giro di 6 mesi ha portato il Catania nella parte alta della classifica con un calcio redditizio e dai toni spettacolari.

Con l’alternanza di due moduli di gioco , il 3-5-2 e il 4-3-3, gli etnei volano su quote da Europa e, sebbene Montella tenga basso il mirino, non pochi tifosi rossazzurri sognano ad occhi aperti un traguardo prestigioso. Con un gioco costruito attorno alle idee offensive, i pericoli maggiori derivano proprio dall’attacco formato da “El Pitu” Barrientos, l’acquisto più costoso che la società etnea abbia mai fatto, dall’argentino Bergessio che ha fatto dimenticare in fretta la cessione di Maxi Lopez e dalla certezza Gomez.

A centrocampo occhi aperti sul faro della squadra Lodi e sull’ex Juve Almiron, che in Sicilia sta vivendo una seconda giovinezza. Per gli uomini di Ranieri, visto il periodo nero, il Catania non è l’avversario ideale per ripartire e servirà sicuramente la migliore Inter per limitare le potenzialità dei siciliani e per ritornare a una vittoria che manca ormai da troppo tempo.

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