L’identikit del Napoli, incubo stagionale nerazzurro

Nel posticipo di domenica sera l’Inter sarà di scena a Napoli; in quel “San Paolo” che fu il teatro della prima “stecca” nerazzurra dopo le sette vittorie consecutive. Uno scivolone, quello del 25 gennaio (2-0 con doppietta di Cavani, ndr), che ha fatto piombare gli uomini di Ranieri in un vortice fatto di cinque sconfitte e un pareggio. Al Napoli è legato anche un altro ricordo negativo della stagione interista: lo 0-3 dell’andata, la prima sconfitta interna in campionato, la prima della gestione Ranieri.
Quale gara migliore, quindi, per scacciare la crisi…

Gli azzurri però hanno tutte le sembianze della classica bestia nera e ad aumentare il livello di difficoltà dell’impegno, oltre agli infortuni di Maicon e Ranocchia, c’è anche l’entusiasmo europeo che ha travolto la squadra e l’intera città dopo il 3-1 di martedì sera contro il Chelsea.

Il Napoli, oltre al brillante successo in Champions League, è reduce anche da due vittorie consecutive in campionato (contro Chievo e Fiorentina, ndr). La flessione avuta a cavallo tra gennaio e febbraio (quattro punti in cinque partite), è  ormai alle spalle; la squadra, dopo la figuraccia rimediata a Siena nella semifinale di andata di Coppa Italia, si è ripresa e ha recuperato, psicologicamente e mentalmente, due giocatori fondamentali come Inler e Maggio.

Nella sfida di domenica, arbitrata da Bergonzi, mancherà Hamsik (squalificato). Lo slovacco, pur avendo una media realizzativa inferiore rispetto alle precedenti annate, sta giocando forse la miglior stagione in carriera, essendo molto più coinvolto nello sviluppo della manovra. Assenza pesante, quindi, che apre a Mazzarri due possibili scenari: Dzemaili, con la squadra schierata con cinque centrocampisti; o l’ex Pandev a supporto di Lavezzi e Cavani.

In difesa dovrebbe star fuori Campagnaro, sostituito da Grava. A centrocampo probabile l’impiego di Dossena in luogo di Zuniga e di Dzemaili per Gargano o Inler in caso di schieramento con tre punte. Il pericolo pubblico numero uno è ovviamente Edinson Cavani. La rete segnata al Chelsea è stata la cinquantaseiesima in settantanove partite con la maglia azzurra per il Matador.

Molte delle squadre che hanno bloccato il Napoli (Genoa escluso) hanno adottato un atteggiamento tattico simile a quello dei partenopei: difesa a 3, centrocampo folto con un uomo fisso nella zona di Inler, una mezza punta e un’unica punta a tenere impegnati i tre centrali. L’infortunio di Ranocchia escluderebbe questo tipo di soluzione e anche le precedenti esperienze del Ranieri romanista (due sconfitte su due nella scorsa stagione con i giallorossi schierati a tre, ndr) non fanno presagire una soluzione in tal senso.

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