San Siro non ci sta: il credito di riconoscenza è esaurito

Il pubblico interista viene da sempre etichettato come uno dei più esigenti di tutta la serie A. Ogni volta che il Meazza si tinge di nerazzurro assume le sembianze di un tribunale: ottantamila giudici pronti a condannare i giocatori al loro primo errore. Nelle ultime stagioni, però, le vittorie ottenute dalla squadra avevano contribuito a rasserenare il clima: 5 campionati, 4 coppe Italia, 4 Supercoppe di Lega, 1 Champions League e 1 Mondiale per Club avevano fatto scattare nell’animo dei tifosi un doveroso sentimento di riconoscenza nei confronti degli artefici di quei successi. Ma nel calcio non si può vivere solo di ricordi.

Due anni di campagne acquisti (o meglio, di cessioni) folli, giustificate con strategie societarie ancora più folli, lo scudetto degli odiati cugini e il ritorno della Juventus in testa alla classifica, hanno esaurito il credito maturato nel recente passato e hanno fatto ripiombare il tifoso nerazzurro negli stessi incubi che lo hanno perseguitato per tutte le notti degli anni novanta e all’inizio del nuovo millennio.

Al termine della gara infrasettimanale contro il Palermo, San Siro aveva già dato i primi segnali di inquietudine. Dopo il fischio finale che aveva sancito un 4 a 4 dal sapore di sconfitta, dal primo anello rosso erano partiti alcuni fischi. Capitan Zanetti, che era già rientrato nel tunnel degli spogliatoi, ritornò sul campo e redarguì i tifosi. Domenica, dopo la sconfitta interna con il Novara, la scena si è ripetuta. Questa volta, però, i fischi (e qualche invito ad andare a lavorare) sono arrivati da tutto lo stadio, anche dal cuore del tifo nerazzurro la Curva Nord, che nel corso della gara non aveva mai smesso di incitare la squadra, nonostante lo svantaggio.

Il messaggio pare sia arrivato all’interno dello spogliatoio, tanto che Stankovic nel postpartita si è scusato con i tifosi per la prestazione della squadra. La speranza, però, è che il messaggio sia arrivato anche in tribuna d’onore perchè, al di là delle chiacchiere sul fair play finanziario, il pubblico nerazzurro merita un progetto serio.

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