Non solo la retrocessione nel curriculum di Poli e Palombo

La partenza di Thiago Motta nelle ultime ore del mercato invernale, ha gettato gli interisti nello sconforto più totale, perché privati della mente della squadra, capace di dare i tempi ad un gioco mai spettacolare ma molto efficacie. Al suo posto, sono arrivati altri due centrocampisti diversi tra loro ma anche diversi dall’italo-brasiliano partito alla volta di Parigi. Uno, Angelo Palombo, classico interditore di metà campo. L’altro, Fredy Guarin, prototipo del centrocampista moderno, capace di difendere e attaccare con inserimenti letali.

L’approdo in nerazzurro dell’ex blucerchiato, era stato preceduto in estate dall’arrivo di un altro sampdoriano, ovvero Andrea Poli. Molti maligni, hanno subito deriso le scelte dell’Inter, rea di aver puntato su due giocatori cardini della Sampdoria retrocessa in Serie B nella scorsa stagione. Certo, non si tratta di due fenomeni, ma sia uno che l’altro, hanno dimostrato in passato e nelle loro prime apparizioni in nerazzurro, di poter meritare questa maglia. I problemi dell’Inter non sono certo derivanti da Poli e Palombo.

Molti dei nostalgici di Thiago Motta, sono probabilmente gli stessi che a San Siro borbottavano ogni qualvolta il metronomo azzurro prendesse palla. Lento, impacciato, giocate in orizzontale e, soprattutto, sempre infortunato. Ora, all’improvviso, tanto per andare contro ad una società in difficoltà, questi “tifosi” rimpiangono Motta. Diciamo che il tifoso interista non è proprio lo stereotipo della coerenza. Detto ciò, è bene ricordare anche tutti i trascorsi a Genova, sponda blucerchiata, di Poli e Palombo.

E’ vero che nella stagione 2010-11 una Samp disastrosa si inabissò nella serie cadetta, ma molti dimenticano cosa accadde in quella precedente. Poli e Palombo, infatti, insieme a Pazzini e Cassano, furono gli artefici principali del raggiungimento del quarto posto, che garantì l’accesso ai preliminari di Champions League poi persi sfortunatamente con il Werder Brema. Probabilmente, i due centrocampisti di Ranieri, non troverebbero difficoltà a giocare titolari nelle altre squadre di Serie A, comprese quelle che precedono l’Inter in classifica. Parliamoci chiaro, ci sono compagini che lottano per il tricolore con in mediana gente come Nocerino, Ambrosini, Vidal o Padoin, di certo non superiori a Poli e Palombo.

Il problema delle ultime prestazioni negative offerte dai nerazzurri non sono dovute ai due ex doriani, ma a un’amalgama di squadra che è venuta a mancare dopo il derby vinto contro il Milan. Già nel match di San Siro con la Lazio, si erano intraviste le prime crepe di una compagine priva di qualità. Poi, la trasferta di Lecce, l’eliminazione in Tim Cup ad opera del Napoli, l’harakiri con il Palermo e la disfatta di Roma, hanno fatto il resto. Da qui al termine della stagione c’è un terzo posto da conquistare ad ogni costo, senza dimenticare la Champions League, dove l’Inter ha il dovere di centrare quantomeno i quarti di finale. Tutto ciò, anche con l’apporto di Poli e Palombo.

 

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