Lo strano caso di Luca Caldirola

Tra i tanti giovani di proprietà dell’Inter in giro a fare esperienza tra Serie A e Serie B, uno dei più talentuosi è certamente Luca Caldirola. Il centrale difensivo, che compirà 21 anni dopodomani, si è trasferito in prestito al Brescia all’inizio di questo mercato invernale riuscendo subito ad imporsi nella nuova realtà. Luca è difatti divenuto un punto fermo della difesa a tre di mister Calori ergendosi tra i protagonisti dello splendido momento delle “Rondinelle” che dal suo arrivo hanno inanellato quattro vittorie consecutive senza subire neanche una rete.

Finalmente Caldirola ha in questi sei mesi l’occasione di mostrare tutto il suo valore dopo una prima parte di stagione trascorsa ad allenarsi ad Appiano Gentile senza mai avere la possibilità di giocare. Apprezzato da Gasperini per il suo eclettismo (può giocare da centrale e da terzino in una difesa a quattro e sul centrosinistra in una retroguardia a tre, ndr) con l’accantonamento precoce del tecnico ex Genoa e l’arrivo di Ranieri Luca è rimasto fino all’apertura del mercato ai margini della prima squadra, nonostante le ottime esibizioni in maglia azzurra nell’Under21 di Ferrara, disputando solamente 45 minuti nella sfortunata sconfitta col Cska in Champions League nell’ultima partita del girone di qualificazione.

A poche ore da quando l’Inter ha depositato in Lega il contratto del giovane difensore brasiliano Juan Jesus, viene da chiedersi se forse non sarebbe stato più proficuo per la società nerazzurra puntare con decisione su di un prodotto del proprio florido settore giovanile come Caldirola. Il club di Massimo Moratti in questi anni ha compiuto un primo importante passo nell’ottica della rivalutazione dei vivai italiani, investendo ingenti risorse. Si tratta ora di fare l’ultimo passo ed imparare ad avere fiducia e credere fino in fondo in questi ragazzi senza lasciarli vagabondare per anni in prestito in giro per l’Italia o trattarli come merce di scambio sul mercato.

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