Fino a qualche anno fa il mercato era sempre acceso dai colori nerazzurri. Ronaldo, Vieri, Ibrahimovic e Sneijder sono soltanto alcuni dei tanti campioni che il patron Massimo Moratti ha regalato ai suoi tifosi in passato.
Oggi, però, le esigenze sono cambiate e la tendenza si è invertita: Inter sempre protagonista, ma sul fronte cessioni. La politica del fair play finanziario, voluta da Platini e adottata alla perfezione da Moratti, sta spingendo il club di corso Vittorio Emanuele a privarsi dei suoi pezzi migliori: dopo Balotelli ed Eto’o, sembra sia arrivato il momento di Thiago Motta.
La mente del centrocampo nerazzurro si trova al centro delle voci di mercato che lo vedono vicino al Paris Saint-Germain di Leonardo e Ancelotti. Ma se fino a qualche giorno fa sembrava si trattasse solo di semplici rumors, dopo le dichiarazioni rilasciate dallo stesso giocatore ieri sera durante il Gran Galà organizzato dall’Aic il tifoso interista ha cominciato a tremare e a chiedersi: “che senso avrebbe cedere il nostro centrocampista più forte a 7 giorni dalla chiusura del mercato?”
La vittoria casalinga contro la Lazio, ottenuta proprio senza Motta (squalificato), ha dimostrato ancora una volta quanto l’italobrasiliano sia indispensabile alla causa nerazzurra. Non è un caso che con il numero 8 in campo l’Inter abbia vinto quasi tutte le partite e abbia espresso il miglior gioco. La rimonta è partita grazie ai suoi gol, grazie alla sua qualità e grazie al suo carisma.
Il nazionale azzurro, l’unico in grado di dettare i tempi di gioco, è necessario per lo scacchiere di Ranieri e privarsene adesso sarebbe una follia. Il centrocampo nerazzurro si troverebbe tutto a un tratto privo del suo uomo chiave e costringerebbe i tifosi ad abbandonare già da gennaio quelle speranze rinate grazie alle 8 vittorie consecutive (tra campionato e coppa). Inoltre, dalla cifra incassata per la sua cessione (poco più di 10 milioni), per Branca sarebbe impossibile rimpiazzarlo con un’alternativa dello stesso livello.
Se proprio il futuro di Thiago Motta dev’essere lontano da Milano, a quel punto sarebbe più conveniente posticipare la cessione di sei mesi e aspettare l’estate per tentare l’assalto a un degno sostituto come De Rossi o Montolivo, tra i pochi in grado di non far rimpiangere l’oriundo.