Ricky bussa al cuore degli interisti

Tutto cominciò il 6 luglio 2011, quando l’Inter annunciò il suo acquisto a titolo definito dal Velez per una cifra vicina ai 12 milioni di euro. Da quel momento, Ricky Alvarez ha cominciato a sognare in grande, così come i tifosi nerazzurri. Le sue prime lente e timide apparizioni in nerazzurro avevano seminato un po’ di scetticismo sull’investimento effettuato per lui dalla società di corso Vittorio Emanuele, ma con il passare del tempo e giocando con più continuità, Ricky ha ripagato la fiducia di Ranieri con partite superbe come quelle contro Lecce e Parma. Sprazzi di “Maravilla” si erano intravisti anche nel pareggio in Champions di Trebisonda dove portò in vantaggio l’Inter con uno splendido gol, ma lì non era ancora pienamente inserito nello scacchiere nerazzurro. La svolta nella stagione di Alvarez è avvenuta il 2 novembre in occasione di Inter-Cagliari, quando, seduto nervosamente in tribuna per l’ennesima esclusione, venne richiamato in panchina in seguito all’infortunio rimediato nel riscaldamento da Sneijder. Coutinho titolare, Ricky si accomoda a bordo campo. Nella ripresa Ranieri lo butta nella mischia, e lui da lì inizia ad illuminare San Siro conducendo la squadra alla vittoria che arriverà grazie alle reti di Thiago Motta e Coutinho.

Quando lo portò all’Inter la scorsa estate, Gianfranco Bedin disse che se Ricky avesse fatto il 50% delle cose mostrate in Argentina, sarebbe stato devastante. Il mediano dell’Inter di Herrera sembra averci visto giusto. La classe non è mai stata in discussione, ma ora Ricky accelera trascinandosi dietro gli avversari e mandando facilmente in gol i compagni. Ovvero, fa tutto ciò che viene richiesto ad un grande giocatore.

Con il derby alle porte, Alvarez non si tira indietro, e vuole viverlo da protagonista: “Domenica abbiamo il derby; sono convinto che possiamo battere il Milan. Già ad agosto in Supercoppa, avevamo disputato un ottimo primo tempo, ma poi purtroppo perdemmo. Sappiamo che il Milan, come tutte le squadre italiane, è molto bravo in contropiede. Qui da voi giocate molto così, a differenza dell’Argentina. Sono curioso di vedere che effetto fa partecipare ad una partita del genere, voglio godermela tutta, che sia in campo o in panchina”. Per movenze e stile di gioco, molti lo hanno accostato a Kakà: “Mi piace molto giocare e fare assist ma preferisco di gran lunga fare gol. Mi dicono che Kaka è esploso definitivamente in un derby, speriamo… Intanto mi chiamo come lui, il resto verrà da sè”. Fondamentali nel suo inserimento nel gruppo, sono stati Zanetti e Cambiasso: “Sto molto bene all’Inter, gente come il Cuchu e Pupi ti fanno sentire a casa tua. Quest’anno ho iniziato malino, ma poi ho avuto un miglioramento e grazie alla sorte con il Cagliari ho cominciato a sentirmi bene”.

Domenica sera c’è il Milan, e nella testa di Ranieri aleggiano diversi dubbi. Su tutti, il ballottaggio più interessante è quello tra Alvarez e il rientrante Sneijder, anche se a sorpresa potrebbero giocare entrambi. L’olandese scalpita per scendere in campo, ma la prudenza indurrebbe a farlo partire dalla panchina visto che è al rientro da un lungo infortunio. Se il tecnico testaccino confermasse il 4-4-2, per l’olandese ci sarebbe posto solo in avanti alle spalle di un’unica punta, che in quel caso dovrebbe essere Milito. Altrimenti, si potrebbe passare ad un albero di Natale con Wes e Ricky alle spalle di un attaccante. Una cosa è certa: adesso, lasciare fuori Alvarez, è davvero difficile.

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