Stankovic: “Mi piacerebbe chiudere la carriera nell’Inter”

Non è un momento felice (sportivamente parlando) per Dejan Stankovic. Le sue ultime prestazioni non hanno convinto e in questa stagione è spesso partito dalla panchina. Ma il serbo è uno che non molla facilmente e siamo sicuri che lo dimostrerà anche stavolta.

Ospite di Prima Serata su Inter Channel, il centrocampista ha ripercorso le tappe di questa stagione, dall’infausto inizio fino alle ultime vittorie. “È stato strano, uno shock dopo l’altro, perché se sei all’Inter sei abituato ad attaccare sempre, come è naturale per una grande squadra. Noi attaccavamo, prendevamo un gol e perdevamo. È stato terribile. Ma poi, con l’aiuto di Ranieri, la forza del gruppo e la nostra qualità, ci siamo rimessi in una buona situazione, non ottima, ma buona. Noi guardiamo avanti, insieme: come insieme abbiamo fatto tante battaglie, tante guerre, e ne siamo usciti sempre a testa alta. Siamo tornati sulla buona strada dopo un inizio disastroso. Ma ora il valore della squadra è uscito fuori e adesso dobbiamo continuare così e migliorare ancora. Ora si ricomincia e noi ci siamo.

La colpa della partenza ad handicap della squadra non è dovuta, secondo Stankovic, all’età avanzata di molti giocatore chiave. Questa la sua opinione: “La carta d’identità è quella, ma lasciamo giudicare il campo. All’inizio è stato difficile, ma non è la prima volta che accade, anche con il Mancio e con José è capitato di avere delle difficoltà, quindi… lasciamo perdere la carta d’identità“.

Sul suo futuro e su un possibile addio all’Inter per andare magari oltre oceano, Deki è altrettanto chiaro: “L’America? È una notizia anche per me, io non ne so nulla. Quando sono tornato dalle vacanze di Natale in molti mi hanno chiesto se fosse vero, ma io non ne so davvero nulla. E poi non mi considero un uomo-mercato. Quindi vi dico, tra l’altro, che al 95% finirò qui la carriera. E dico 95% e non il 100% solo perché – anche se il mio desiderio è quello di chiudere qui la carriera – voglio stare solo se ce la faccio a giocare a questi livelli. Se le gambe mi ascolteranno e potrò continuare ad alto livello, finirò qui. Comunque ora ci sono zero possibilità che io possa andare da qualche parte. Quanto al futuro, quello di quando appenderò gli scarpini al chiodo, io dico sempre una cosa: meglio smettere un anno prima che farti ricordare dagli altri che devi smettere”.

Chiudiamo con il bellissimo giuramento di fedeltà ai colori nerazzurri: “Al Milan non potrei mai andare, è impossibile, inimmaginabile. Al Milan, come al Partizan: mai”

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