Milito tra amarcord e mea culpa

In un’intervista concessa ai microfoni di Studio Sport, Diego Milito è tornato a parlare delle emozioni vissute nella finale di Champions League del 2010 a Madrid, raccontando non solo i momenti più belli di quella magica notte ma cercando anche di analizzare i perchè della sua parabola discendente da quel 22 maggio a oggi. Ecco le sue parole:

E’ stata una gioia indimenticabile, quella notte di maggio si è realizzato un sogno – spiega il Principe – non solo a livello personale ma anche di gruppo, perché nessuna squadra italiana è mai riuscita a fare una cosa del genere e poche squadre in Europa sono riuscite a realizzare il Triplete come abbiamo fatto noi”.

Per me quello è stato un anno magnifico, a volte è anche difficile poterlo descrivere a parole, andava sempre tutto bene, girava tutto per il verso giusto, ma più che i miei gol voglio ricordare la gioia e la soddisfazione che abbiamo regalato ai nostri tifosi con una stagione perfetta”.

Da quel momento in poi, però, sono iniziate le difficoltà per il numero 22 nerazzurro: “Dopo la stagione del Triplete ci sono stati subito i Mondiali, ho pagato la stanchezza, le poche vacanze perché c’erano subito le due Supercoppe da giocare, un insieme di cose tutte insieme che alla fine ho pagato. Poi ho avuto tanti infortuni e quando ne hai così tanti è difficile recuperare bene.

Sulle dichiarazioni rilasciate nel post partita di Madrid, Milito ammette: Ho sbagliato il momento, ma sono stato sincero e ho detto quello che pensavo in quel momento. Adesso però non voglio più tornare su quelle parole, sono contento all’Inter ed è questo quello che conta.

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