Che fine farà il 4-4-2?

Nelle ultime partite, l’Inter ha iniziato a vincere, spesso di misura e senza subire gol. Chiaro segnale di solidità. Gli artefici principali del successo sono Claudio Ranieri e il suo 4-4-2, ma proprio il modulo potrebbe avere le ore contate. Con il ritorno di Snejider a gennaio occorre reinserire un trequartista, ruolo in cui l’olandese è uno dei migliori al mondo.

Le soluzioni più probabili sono il 4-3-1-2 o il 4-2-3-1. Nel primo caso a farne le spese sarebbe Ricky Alvarez, uno degli elementi più positivi nell’ultimo periodo del 2011. Si limiterebbe, infatti, a fare la riserva di Sneijder perchè a centrocampo i titolari dovrebbero essere Cambiasso, Motta e Zanetti. Non mancano le controindicazioni a questa alternativa: i tre, tutti avanti con gli anni, non riescono a coprire l’ampiezza del campo (soprattutto quando uno tra il Cuchu e Motta deve adattarsi a fare la mezz’ala e Sneijder non aiuta in fase di non possesso); le alternative in panchina, poi, non offrono garanzie (Stankovic sembra sul viale del tramonto, Obi è ancora acerbo, Poli da valutare).

Proprio per queste ragioni, Ranieri sembra pensare a un 4-2-3-1. E’ una soluzione sicuramente più offensiva perchè permette di schierare contemporaneamente i giocatori con più qualità. Dietro l’unica punta (Pazzini) potrebbero agire a destra Alvarez, che lentamente – grazie alle urla di Ranieri – si sta adattando al ruolo di esterno, in mezzo Sneijder e a sinistra, in un ruolo alla Eto’o, Forlan. El Cacha, già in nazionale, ha giocato in posizione più arretrata, per permettere a Cavani e Suarez di esprimersi al meglio. Il giocatore ideale per la fascia sinistra sarebbe comunque il peruviano Vargas, oggi alla Fiorentina, ma dato in partenza da tutti gli esperti di calciomercato.

Le soluzioni non mancano, ma, complice la partenza ad handicap, a mancare è il tempo necessario per provarle. Fra meno di due settimane c’è il derby, non proprio la partita indicata per fare esperimenti. L’Inter non può fermarsi ora, sul più bello. E’ una matassa non facile da sbrogliare. Non resta che augurare buon lavoro a Claudio Ranieri.

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