Il pagellone 2011 (parte I)

 

Portieri:

JULIO CESAR 7,5 – Le due papere negli ottavi di Champions (edizione 2010/2011) contro il Bayern hanno alimentato le chiacchiere dei suoi detrattori. Si è parlato di “sindrome da Didastro” ma, a differenza del connazionale ex Milan, Julio ha trovato sempre la forza per rialzarsi e negli ultimi mesi dell’anno è tornato l’Acchiappasogni di un tempo.

CASTELLAZZI 6,5 – Decisamente più convincente rispetto al 2010. Complici i frequenti acciacchi di Julio Cesar, viene chiamato in causa parecchie volte (15 presenze totali). Non delude le attese e salva l’Inter dal baratro parando un rigore a Denis in quel di Bergamo.

Difensori:

MAICON 7 – Ogni sessione di mercato tira aria di divorzio, ma per fortuna il “freccia nerazzurra” passa ancora da Appiano. Quando non c’è, la pericolosità offensiva della squadra si riduce ai minimi termini. La speranza di tutti i tifosi nerazzurri è che il terzino brasiliano si sia lasciato alle spalle gli acciacchi fisici che ne hanno condizionato il rendimento nel 2011. Per tornare grande l’Inter ha bisogno di lui.

SAMUEL 6,5 – Trascorre la prima metà dell’anno lontano dai campi per recuperare dal grave infortunio subito al ginocchio il 6 novembre 2010. La retroguardia nerazzurra (Lucio in primis) ne risente e da punto di forza della squadra si trasforma in tallone d’Achille. Con l’inizio della nuova stagione torna a disposizione, ma gli esperimenti di Gasperini e una forma non ottimale lo limitano. Sul finale si rivede il vero “The Wall” e, non a caso, l’Inter vince sei delle ultime sette partite di campionato, subendo soltanto 3 reti.

LUCIO 6 – Alterna prestazioni di livello a svarioni inaccettabili per un difensore del suo calibro. Il valore del brasiliano non si discute ma la sensazione è che per rendere al massimo abbia bisogno di un compagno di reparto capace di guidarlo nei movimenti. Il completo recupero di Samuel lo aiuterà a tornare quello del 2010.

RANOCCHIA 6 – Il suo primo anno in nerazzurro è caratterizzato da alti e bassi. Catapultato all’improvviso in una grande realtà, Andrea sembra ancora in fase di rodaggio. In ogni caso, la sua classe cristallina e la giovanissima età, unite alla possibilità di maturare al fianco di due campioni come Samuel e Lucio, sono elementi sufficienti per garantirgli un futuro da protagonista.

CORDOBA sv – Dopo 12 anni di onorata carriera con la maglia nerazzurra sarebbe ingiusto giudicarlo ora. Nel 2012 probabilmente si chiuderà la sua avventura nella Milano che conta; a noi non resta che ringraziarlo per l’amore incondizionato verso i nostri colori.

NAGATOMO 7,5 – Entrato subito nel cuore dei tifosi, il samurai tascabile si è guadagnato la stima degli addetti ai lavori a suon di prestazioni positive. Fatica in avvio di stagione, come tutti i suoi compagni (anche per colpa della lussazione alla spalla rimediata a luglio), ma grazie al suo dinamismo e alla sua duttilità riemerge, chiudendo l’anno con il botto.

ZANETTI 8 – A invecchiare è solo chi aspetta invano la sua parabola discendente. Non ci sono più parole per descriverlo. Il 2011 verrà ricordato come l’anno dei record: 757 presenze con la maglia nerazzurra e prima espulsione nella massima serie dopo 16 stagioni e mezzo. Un atto necessario per convincere anche i più scettici sulla sua natura umana.

CHIVU 5 – Nel giudicare il suo 2011 pesano come macigni le espulsioni rimediate nelle due partite (contro Milan e Schalke 04) che hanno deciso in negativo il cammino dell’Inter nella scorsa stagione. E pensare che in entrambi i casi aveva giocato da centrale (il suo ruolo preferito). E’ l’unico a gioire degli esperimenti difensivi di Gasperini ma anche in quel caso non è fortunato.

SANTON 5,5 – Dopo Balotelli, un altro giovane fenomeno proveniente dal settore giovanile lascia Appiano e sbarca in Premier. Da potenziale erede di Facchetti a ennesima vittima della fascia sinistra nerazzurra: una parabola discendente fin troppo rapida per il “bambino prodigio” lanciato da Mourinho.

JONATHAN 4,5 – Il passaggio dal campionato brasiliano alla serie A non è dei più agevoli. L’etichetta di vice-Maicon non lo aiuta: non regge il confronto nemmeno in foto. Candidato numero uno per il premio “peggior acquisto del 2011”.

FARAONI 7 – Una delle più belle sorprese dell’anno. Gettato nella mischia quasi a sopresa da Ranieri (alla disperata ricerca di interpreti per il suo 4-4-2), risponde nel migliore dei modi, dimostrando di poter stare tranquillamente nell’Inter dei grandi. Ha ancora tanta strada da fare ma le premesse sono ottime.

 

Alessandro Suardelli

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