Zarate ai margini del progetto Ranieri

L’avventura di Zarate con la maglia nerazzurra inizia il 9 settembre. Siamo alla prima giornata di campionato. In panchina siede Giampiero Gasperini. La partita dell’argentino dura appena 34 minuti. Il tecnico piemontese decide, infatti, di sostituirlo ancora prima dell’intervallo perchè non ha visto in lui niente di quello che un allenatore chiede a un giocatore: grinta, intensità, disciplina tattica.

Dopo quest’inizio a dir poco raccapricciante, Zarate si riprende. Nel periodo più buio della squadra, tra settembre e ottobre, è uno dei giocatori con più gamba. Segna il 3-2 a Mosca nella delicata sfida con il Cska. Regala anche qualche assist ai compagni, stimolato dalla clausola presente nel contratto.

Il rapporto con Claudio Ranieri, però, non è idilliaco. I due non si piacciono. Forse pesano ancora le ruggini del derby romano. O forse, più semplicemente, è l’indisciplina tattica a indisporre il tecnico. Fatto sta che Zarate diventa protagonista fisso del cambio di Ranieri all’intervallo. Lui e Alvarez vivono in una sorta di staffetta continua.

La squadra, dopo le iniziali difficoltà, cresce e arrivano le vittorie. Zarate, invece, sparisce dalle rotazioni. Il suo percorso si dimostra inversamente proporzionale a quello della squadra. Nell’ultima sfida contro il Lecce si è accomodato addirittura in tribuna.

A gennaio andranno fatte delle valutazioni. Il ritorno di Forlan sembra aver chiuso definitivamente gli spazi per l’argentino. Tenere Zarate come quarto attaccante non ha molto senso, anche se in questo momento sembra non avere troppo mercato. Non sono molte le squadre che smaniano per averlo. Per ora possiamo solo dire che, se le cose dovessero continuare così, il diritto di riscatto a giugno non verrà esercitato.

 

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