La freccia d’Oriente sfida il passato

La fascia sinistra è stata sempre il tallone d’Achille dell’Inter. Sfortunatamente non si può tornare indietro, se non con i ricordi. Le discese storiche di Giacinto Facchetti, indimenticabile bandiera nerazzurra, e del talentuoso Andy Brehme sono rimaste isolate nel tempo. Negli ultimi anni la società non ha trovato nemmeno le brutte copie di quei modelli inimitabili.

Tra destri naturali adattati e acquisti improbabili, dal lontano ’96 e da quella cessione molto discutibile del fuoriclasse brasiliano Roberto Carlos ad oggi, di carne sulla brace ce n’è stata. Chi non ricorda il “capellone” Centofanti, l’ex milanista Coco quasi sempre fermo ai box per i frequenti problemi alla schiena, il brasiliano Gilberto, la breve e sfortunata avventura dell’antieroe Vratislav Gresko, passando per Pistone, Tarantino, Mezzano, Milanese, Georgatos, Macellari, Serena, Silvestre, Pasquale, Favalli e Maxwell. Tutto fumo e niente (se non poco) arrosto.

Chi sta facendo di tutto per ritagliarsi un posticino fuori dalla “lista nera” è Yuto Nagatomo. Al suo arrivo in nerazzurro pochi avrebbero scommesso su di lui. La piccola statura, la poca esperienza e la somiglianza con qualche fumetto avevano creato un’aura di scetticismo sulle sue doti reali. In molti lo avevano già messo in coda per la vittoria del “Bidone d’oro”, ma Yuto, “The Ace Killer”, pian piano sta uscendo dal guscio e sta collezionando ottime prestazioni.

Dopo un periodo giustificato di flessione, legato anche al rendimento della squadra, il terzino giapponese si sta dimostrando una valida alternativa. I gol realizzati e gli assist sfornati nelle ultime gare sono un ottimo bottino per una possibile riconferma nell’anno nuovo e bilanciano le lacune evidenziate in fase difensiva. Piccolo e compatto, quando parte nei suoi coast-to-coast sulla fascia, l’altissima frequenza dei passi fa venire il mal di testa agli avversari.

Il suo rendimento è caratterizzato ancora da alti e bassi, ma la dirigenza sta osservando con attenzione i suoi piccoli miglioramenti per capire se l’Inter potrà contare su di lui per il futuro. Nel 2012 Nagatomo dovrà confermare i progressi mostrati fin qui e cercare di convincere anche i più scettici. La strada presa sembra buona: la “freccia d’Oriente” viaggia nella giusta direzione.

 

Impostazioni privacy