Ai confini della manipolazione intellettuale

Basta che cambi il colore della maglia ed ecco che un rigore inesistente, quasi scandaloso, può trasformarsi semplicemente in un rigore dubbio. Alla difformità di giudizio da parte dei media sugli episodi arbitrali controversi abbiamo fatto il callo, ma quello che è successo nel weekend oltrepassa i confini della prostituzione intellettuale denunciata dallo Special One.

Stiamo parlando del rigore procurato da Boateng in Milan-Siena, che ha permesso ai rossoneri di portarsi sul 2-0, chiudendo una gara fino a quel momento in bilico. Una simulazione da Actors Studio, sfuggita agli occhi della terna arbitrale ma non a quelli delle telecamere. Un tuffo simile (per non dire identico) di Adriano, in Inter-Roma del 18 aprile 2007, scatenò polemiche incredibili e costrinse il giudice sportivo a squalificare l’Imperatore per due giornate tramite prova tv.

Era scontato aspettarsi lo stesso trattamento per il ghanese ma la mistificazione messa in atto da alcuni media ha trasformato l’episodio in una svista qualunque. Risulta addirittura clamorosa l’interpretazione data dall’ex “arbitro” Paparesta durante la trasmissione “Controcampo”:

“Io ero a San Siro e dallo stadio sembrava calcio di rigore… dal replay SEMBRA che Boateng cerchi UN PO’ il contatto. Buttarsi NON SI BUTTA!!! Cerca un calcio di rigore che PROBABILMENTE non c’è. LA SQUALIFICA NON PUO’ ESSERCI SICURAMENTE!!!“.

Stupidi noi a pensare che Boateng si sia buttato un quarto d’ora prima, e che sia stato Brkic a ricevere una pedata sul ginocchio. O prostituti loro? Giudicate voi…

VIDEO – SIMULAZIONE ADRIANO (minuto 1.32)

VIDEO – SIMULAZIONE BOATENG:

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