La conferenza stampa di Ranieri alla vigilia di Cesena-Inter

Domani, alle ore 15, l’Inter affronterà il Cesena allo stadio “Dino Manuzzi” nella gara valida per la 16^giornata del campionato di serie A. In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Ranieri nella consueta conferenza della vigilia.

Con l’arrivo di Arrigoni, il Cesena ha cambiato ritmo: 3 vittorie nelle ultime 5 partite e un’imbattibilità casalinga che dura dalla partita del 6 novembre contro il Lecce…

“Il Cesena ha qualità, correrà all’impazzata e ci darà del filo da torcere. Hanno vinto a Palermo quindi li troveremo gasati, volitivi e determinati. Non sarà una partita facile per noi, ma non lo sarà neanche per loro”.

Visto come stanno andando le cose, non è un peccato che la sosta arrivi proprio adesso?

“Intanto pensiamo al Cesena. Le soste ci sono e non possiamo farci niente. La sfrutteranno i ragazzi per recuperare sotto l’aspetto fisico e psicologico”.

Qual è la sua preoccupazione maggiore in questo momento?

“La mia prima preoccupazione è sempre legata alla gara che vado ad affrontare. Ho massimo rispetto per il Cesena perchè ha giocatori davvero in gamba. Mutu lo conosco perchè l’ho allenato al Chelsea. So di cosa è capace lui e di cosa sono capaci i suoi compagni”.

Forlan giocherà dal primo minuto?

“Non ve lo posso dire. E’ un giocatore che sta bruciando le tappe perchè in teoria sarebbe dovuto tornare nel nuovo anno. Spero continui così”

E’ ancora presto per parlare di rimonta o gli ultimi risultati incoraggianti le consentono di sbilanciarsi un po’ di più?

“E’ ancora presto. Dobbiamo aspettare la fine del girone d’andata. Poi tireremo le somme”.

Il 4-4-2 è stato la chiave della svolta?

“Sicuramente il 4-4-2 ci dà più ordine e ci permette di coprire bene tutte le zone del campo. Abbiamo messo gente nuova, gente che corre e la squadre sta acquisendo maggiore convinzione nei propri mezzi. Diciamo che il connubio tra giovani e giocatori di esperienza sta dando i suoi frutti”.

Sarà possibile continuare così anche con il ritorno di Sneijder?

“No, Sneijder non va spostato. E’ il fulcro del gioco offensivo e va lasciato in posizione centrale”.

Il calendario, almeno sulla carta, può aiutarvi considerando anche qualche scontro diretto tra le squadre che vi precedono?

“In Italia siamo abituati a parlare di partite semplici, medie e difficili. Io, però, non mi fido di nessuno. Ci saranno delle difficoltà e delle incognite anche contro Cesena e Lecce. Non sappiamo cosa ci aspetta domani, ogni gara è diversa. Noi dobbiamo essere preparati al massimo. Se è stato un match facile o difficile possiamo dirlo solo dopo il fischio finale. Io mi aspetto sempre partite difficili. Non dimentichiamo che il Cesena sta attraversando un ottimo periodo di forma. Arrigoni ha perso solo l’esordio in casa contro il Lecce e poi a Torino con la Juventus, le altre le ha vinte tutte”.

Che idea si è fatto di quello che è successo durante il Tavolo della Pace?

“Non mi interessa, meno se ne parla e meglio è. Abbiamo già dato spettacolo in tutto il mondo, adesso stiamo zitti”.

Nelle ultime 5 giornate l’Inter ha subito solo 2 gol. E’ questa la strada giusta?

“Sicuramente prima di cambiarla dovrò pensarci mille volte. I ragazzi così compatti riescono a esternare anche buone trame d’attacco e mettono sempre in difficoltà gli avversari”.

Sneijder non si può spostare. Alvarez invece può adattarsi sulla fascia nel 4-4-2?

“Lui ha ancora il passo del centrocampista ma io cerco di farlo rendere, per le sue qualità, sulla fascia. Ha facilità di colpire, di mettere la palla in mezzo. Ora è molto più diretto. Le martellate che gli do cominciano a dare effetto. Lui può giocare sulla fascia, Sneijder no”.

Non le sembra che nel campionato italiano ci siano troppe squadre?

“Con me sfonda una porta aperta. Noi giochiamo sempre, non abbiamo un attimo di sosta. Adesso arriverà anche la coppa Italia, per cui capite benissimo che un campionato con meno squadre ci permetterebbe di lavorare meglio”.

Non pretende di più dai suoi attaccanti? Mi riferisco soprattutto a Milito, perchè spesso, per colpa dei troppi errori sotto porta, rischiate di perdere o pareggiare partite dominate…

“Gli attaccanti stanno lavorando tantissimo. Siamo comunque la seconda squadra per numero di giocatori andati a segno. Questo è merito del lavoro delle punte. Poi è ovvio che fare qualche gol consentirebbe loro di stare più tranquilli. Però io sono contento di quello che stanno facendo”.

Forlan ha le caratteristiche per giocare esterno nel 4-4-2?

“Dipende da quello che si vuole dal 4-4-2. Lui ha caratteristiche offensive e diventa devastante se viene lasciato libero. Lui è una prima o una seconda punta. Lo apprezzo tantissimo e se è vero che vorrei una squadra con più qualità possibile in campo è altrettanto scontato che non si può ignorare l’equlibrio. Noi ammiriamo il Barcellona per quello che sa fare con la palla tra i piedi, ma io li ammiro ancor di più quando sono in fase di non possesso: lavorano tutti per recuperare il pallone”.

Pensando a domani, l’Inter un anno fa diventava campione del Mondo. Se quella era l’Inter del Triplete, ci trova un titolo per descrivere l’Inter che verrà?

“E’ un’Inter che cercherà sempre di vincere, nonostante abbia vinto tanto negli ultimi anni. Sarà sempre una squadra di altissima qualità, perchè Moratti ama questo club e vuole che trionfi ancora”.

Per chi rientra da un infortunio, può essere un problema il campo sintetico?

“Può essere un problema per tutti. Non siamo ancora abituati. Abbiamo dei giocatori che potrebbero risentirne: Forlan, Samuel, Maicon… tutti giocatori che hanno problemi muscolari, dolori alle caviglie o al ginocchio”.

Dopo aver vinto 4 delle ultime 5 partite, non vincere contro il Cesena quanto vanificherebbe la vostra rincorsa?

“Vi avevo detto che vincendo un po’ di partite avremmo riacquistato fiducia. Sappiamo che ci aspetta una partita difficile ma l’Inter mi fa ben sperare. Avete già visto che carattere hanno questi ragazzi”.

Senza Sneijder non trova che l’Inter faccia troppa fatica a impostare l’azione?

“Non sono d’accordo. I lanci che vedete sono legati alla varietà di gioco: passiamo dal possesso di palla al lancio lungo per avere delle varianti e non essere ripetitivi nella costruzione dell’azione”.

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