Alla presentazione del libro “20 aprile 2010 – Inter, quella notte”, Javier Zanetti non ha parlato solo del momento attuale, ma ha voluto ripercorrere passo dopo passo i due anni che sono trascorsi dall’addio del condottiero Mourinho, soffermandosi in particolare sui quattro allenatori che hanno provato (finora invano) a emularlo.
Il post-Special One era iniziato nei migliori dei modi con la vittoria della Supercoppa Italiana. In panchina sedeva Rafa Benitez, l’uomo che aveva umiliato il Milan nella finale di Champions 2005. Ma il rapporto con lo spogliatoio si incrina subito, mancano gli stimoli. Lo spagnolo non ha il carisma del portoghese, e dopo la vittoria del Mondiale per Club decide di lasciare, sorprendendo, parola di capitano, anche gli stessi giocatori.“Dopo una vittoria così importante pensavamo che l’Inter avrebbe potuto recuperare nella seconda parte del campionato, ma la società ha preso atto della decisione del mister” ha chiosato Zanetti. Ed è arrivato Leonardo.
Le parole per il brasiliano sono molto più affettuose: “E’ arrivato con grandissimo entusiasmo. Lo conoscevo da 15 anni. E’ una grandissima persona con tanti valori. Insieme a noi ha cercato di raddrizzare questo cammino. Abbiamo fatto una grandissima rincorsa fino al derby, dove il Milan ha vinto meritatamente. Però siamo riusciti a finire la stagione con la vittoria della Coppa Italia. Nonostante fosse considerata da tutti un’ annata complicata siamo riusciti a vincere tre trofei”. La sconfitta in Champions per 5-2 in casa con un avversario come lo Schalke però brucia ancora. Cosa sia successo quest’estate è storia recente e dopo varie vicissitudini arriva alla Pinetina Giampiero Gasperini. Di sicuro non la prima scelta di Moratti.
Su di lui Zanetti ha affermato: “Una bravissima persona ma putroppo, e lo dico sinceramente, noi giocatori non siamo riusciti a portare avanti le sue idee“. Non gli ha voluto negare qualche attenuante: “Ci sono stati tanti infortuni e la Coppa America. Non abbiamo mai avuto il gruppo al completo per iniziare una stagione come si deve. Purtroppo nel calcio comandano i risultati e si è deciso di cambiare di nuovo”.
Il 22 settembre, ad appena un mese dall’inizio della stagione, viene chiamato così l’attuale allenatore Claudio Ranieri. Il tecnico romano è riuscito sicuramente a raddrizzare la situazione in Europa, mentre in campionato le difficoltà, complice qualche arbitraggio quantomeno discutibile, non sono diminuite. “Speriamo di ottenere, prima della pausa natalizia, almeno qualche vittoria che ci permetta di recuperare qualche punto. Da gennaio in poi cercheremo di fare il meglio possibile per tornare protagonisti“. Promessa di Capitano.