I nerAzzurri d’Italia

Nell’Italia sconfitta dall’Uruguay allo “Stadio Olimpico” di Roma trova spazio dall’inizio solo Andrea Ranocchia. Pochi minuti per Pazzini, riposo per Thiago Motta.

Una sconfitta bruciante per la nostra nazionale, passata in svantaggio dopo appena tre minuti di gioco. L’Italia ha giocato una discreta gara ma l’imprecisione sotto porta di Balotelli e, soprattutto, di Osvaldo, non hanno consentito di ottenere un risultato positivo e hanno sancito la fine dell’imbattibilità casalinga della rappresentativa azzurra, che durava dalla gara contro la Croazia dell’agosto 2006 (quando a debuttare nelle vesti di commissario tecnico fu Donadoni).

Analizziamo la partita dei nerazzurri. Andrea Ranocchia non ha giocato la sua migliore partita con la maglia della nazionale. Poca sicurezza e alcune disattenzioni, come nell’occasione del vantaggio uruguaiano di Fernandez, anche se le responsabilità vanno divise con Balzaretti e Chiellini, che hanno lasciato tutto il tempo necessario a Caceres per mettere al centro l’assist vincente. Per il resto il centrale nerazzurro ha fatto una partita ordinata, anche se i pericoli corsi dalla retroguardia sono stati pochi. Tabarez, dopo il vantaggio, ha giocato paradossalmente all’italiana: catenaccio e contropiede. Un calo che ci sta per l’ex di Bari e Genoa, considerando le due partite in cinque giorni dopo una lunga assenza dai campi per l’infortunio muscolare.

Il vero rammarico, come detto prima, è per le numerose palle gol sprecate dagli attaccanti titolari, in particolare da Pablo Daniel Osvaldo. Il centravanti della Roma ha rimarcato che il colpo di testa è la sua arma migliore: peccato che in almeno due occasioni abbia dimostrato il contrario. Apparso lento, statico e poco lucido sotto porta. Ci si chiede perchè la mossa Pazzini non sia stata fatta prima. Di questi tempi, lasciare fuori il “Pazzo” è una follia.

Infine Thiago Motta. Diciamo la verità, tutti i tifosi nerazzurri presenti allo stadio e davanti  al televisore hanno esultato nel vedere l’italobrasiliano escluso dall’undici titolare e sono stati ancor più felici nel vederlo impegnato sì nel riscaldamento, ma non in campo. Gli infortuni sono il suo tallone d’achille e un po’ di riposo non può che fare bene al numero 8 nerazzurro.

Impostazioni privacy