Ranieri: “Finora ci è girata male, ma la squadra c’è”

E’ un Claudio Ranieri a tutto campo quello che si racconta durante l’intervista al Corriere dello Sport, in edicola oggi. Parla del suo passato e, soprattutto, del suo presente. Spiega che l’etichetta di “aggiustatore” non lo infastidisce:mi piace lottare.

Si scopre che alla fine, nonostante gli screzi, ha un’immensa stima di Mourinho e continua ad avere un’immensa fiducia nella squadra, sostenendo addirittura di sentirsi ancora in corsa per lo scudetto. Dal suo arrivo l’andamento è stato molto positivo in Europa, con tre vittorie in tre gare (due delle quali in trasferta), un pò meno in campionato dove il bottino è di due vittorie, un pareggio e tre sconfitte.

Allora sorge spontanea una domanda: la crisi dell’Inter era più pesante di quello che si aspettava?  “Quando si cambia allenatore è perchè le cose non vanno, ma lo spogliatoio è compatto e unito, con gente che ha vinto tanto, ma che ha ancora voglia di vincere. Da fuori si vede la carta d’identità, si nota che è usurata e si può pensare male. Io invece sono positivo e sono convinto che questa è una squadra che ha molto da dire“. 

Infatti, il mister continua a credere alla rimonta scudetto e, interrogato sulla sua favorita per il titolo, risponde sicuro: “Io scommetto ancora su di noi“. Poi, per giustificare la differenza di rendimento tra campionato e Champions: “Ci sono state diverse vicissitudini, da infortuni a errori arbitrali (anche se non voglio dirlo). Quando le cose vanno bene, tanti particolari ti vanno nel verso giusto, pensate al vulcano (riferimento a Inter – Bercellona del 20 aprile 2010, con i catalani costretti ad arrivare a Milano in pullman, ndr). Ora invece ci sono episodi che ci vanno contro. Quando sono arrivato, alcuni giocatori sono stati infortunati. Non do colpe a Gasperini, perchè i giocatori non sono al top. Gasperini ha dovuto giocare la Supercoppa italiana e inevitabilmente la squadra non è al 100%. Ho ereditato questa situazione e piano piano ne stiamo venendo fuori. Se continua così sarà un’annata no, ma prima di metterci il timbro sopra voglio lavorare. Sono fiducioso“.

Ranieri aggiunge di essere sulla stessa linea di pensiero di Sneijder quando dice che c’è un pò di differenza tra titolari e riserve, ma sostiene che i giovani devono fare esperienza e soprattutto la squadra deve essere in condizione perfetta per farli emergere. Sul mercato e sui possibili rinforzi in arrivo a gennaio, il tecnico non si sbilancia: “Io credo molto in Forlan. E’ venuto all’Inter ed era stanco. L’infortunio gli è stato utile per rigenerarsi e farà bene come ha fatto in Spagna e Inghilterra. Se c’è da mettere mano al portafoglio Moratti non si tirerà indietro, pur rispettando il fair play finanziario”.

A fine intervista emerge un Ranieri nuovo, un Ranieri che non ti aspetti, un Ranieri che in questi mesi ad Appiano sembra essersi “interizzato”: “Se fosse un presidente prenderebbe Mourinho o Guardiola come allenatore? Avrei l’imbarazzo della scelta, prenderei Mourinho, ma faticherei a rinunciare a Guardiola. Josè ha vinto in Portogallo, in Inghilterra, in Italia e vincerà in Spagna. Guardiola lo stimo, è bravissimo, è un mio amico, e se un presidente lo prende, deve dargli tempo di esprimere il suo calcio. Chi lo ingaggia non deve pensare di prendere tutto il Barcellona perchè quel gioco non è esportabile”.

 

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