Isla: “Mi piacerebbe vestire la maglia dell’Inter”

Nonostante i risultati non siano più quelli di due anni fa l’Inter resta una grande società e in molti farebbero carte false pur di vestire la maglia nerazzurra. Chi, invece, potrebbe non aver bisogno di tutto questo è Mauricio Isla, il laterale dell’Udinese che da oltre un anno si sta confermando ad alti livelli con i friulani.

Il cileno,ai microfoni di Sky Sport, ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti circa il suo futuro: “Sarei molto contento di restare in Italia, mi piacerebbe molto vestire la maglia di Inter o Milan. Specialmente l’Inter dove gioca Maicon che è il miglior esterno del mondo, nonostante le critiche che ha ricevuto”. Poi confessa di essere stato vicino a un trasferimento in Russia, ma il presidente Pozzo ha bloccato la trattativa. Il patron dell’Udinese sa bene quando è il momento di vendere e per il 23enne di Santiago del Cile la prossima estate potrebbe essere quella buona.

Isla, capitano della rappresentativa cilena ai mondiali Under 20 nel 2007, ha impressionato gli scout del club friulano che subito l’hanno messo sotto contratto. Dopo un’esperienza a Locarno, nella serie B svizzera, il ragazzo viene fatto rientrare a Udine per disputare il campionato Primavera. Il suo esordio in Serie A risale al 17 febbraio 2008 nella sfida tra i bianconeri e la Reggina. Nelle ultime due stagioni è diventato un perno inamovibile del 3-5-2 di Francesco Guidolin che ha esaltato le sue doti offensive e di gran corridore, posizionandolo sulla fascia destra della mediana. Molto duttile tatticamente, in quanto può ricoprire il ruolo di terzino ma anche di ala destra e, all’occorrenza, può essere schierato come mezz’ala.

I dirigenti nerazzurri hanno messo da tempo gli occhi sul cileno che, siamo certi, diventerà, insieme a Benatia e Armero, il prossimo pezzo pregiato della collezione dei Pozzo. Prezzo base: 15 milioni di euro. L’Inter, se vuole assicursi le prestazioni del ragazzo, deve muoversi anzitempo e non fare come nel caso di Alexis Sanchez, quando la forte concorrenza dei club stranieri ha praticamente estromesso i nerazzurri dalla corsa per acquistare il suo cartellino.

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