Milito dal campo alla panchina

Diego Alberto Milito, il protagonista indiscusso della cavalcata che ha portato l’Inter alla conquista del Tripete, sta vivendo una situazione molto particolare. Con l’avvento di Gasperini l’attaccante argentino sembrava tornato il perno imprescindibile, la pedina a cui non si poteva rinunciare. Tutto a spese di Giampaolo Pazzini. Ora, però, la situazione si è capovolta.

Sotto la gestione Ranieri, il “Pazzo” ha ripreso il posto da titolare al centro dell’attacco nerazzurro, e Milito è tornato ad accomodarsi in panchina. Più o meno come è avvenuto nella seconda parte della passata stagione, con un’attenuante: il Principe, vittima di diversi infortuni muscolari, era spesso costretto in infermeria e Pazzini, grande investimento di Moratti a gennaio, è stato l’artefice della rimonta nerazzurra sfumata solo nel finale.

Ieri al “Meazza” l’ultimo episodio della saga: per il secondo match consecutivo Pazzini titolare e Milito in panchina. Fin qui niente di clamoroso, ma il colpo di grazia al morale del Principe è arrivato nel secondo tempo con Castaignos e Obi che hanno preso il posto del “Pazzo” e di Zarate. Novanta minuti a guardare la squadra vincere dalla panchina e mancato ingresso in campo che, secondo le testimonianze dei presenti, ha fatto infuriare l’ex attaccante del Genoa. Ranieri ha cercato subito di smorzare le polemiche, annunciando la presenza da titolare dell’argentino a Bergamo. E’ inevitabile, però, porsi alcune domande: qual è la vera situazione di Milito? Che ruolo può ricoprire nei progetti del nuovo tecnico?

Tutto pare abbastanza delineato. Giampaolo Pazzini è l’attaccante del presente e del futuro dell’Inter. Metterlo in panchina, viste le sua qualità di bomber implacabile, sarebbe un’eresia, considerando anche l’investimento fatto dal presidente per prelevarlo dalla Sampdoria lo scorso gennaio. Milito, invece, dopo il 2010, è stato vittima di numerosi infortuni e sembra solo un parente lontano del Principe che ha incantato il Bernabeu. Il timore è che per lui sia iniziata la parabola discendente ma, in un campionato lungo e faticoso come quello italiano, la sua presenza può comunque tornare utile all’Inter. Ranieri, nonostante abbia provato a schierare Pazzini-Milito insieme, è ben conscio delle difficoltà che incontrerebbe la squadra nel supportare questo tandem. Troppo simili le caratteristiche dei due che finirebbero per pestarsi i piedi nell’area avversaria.

Per Ranieri, Milito è una riserva. Il suo modulo tattico prevede sempre una punta fisica capace di giocare di sponda, proteggere palla e far salire la squadra. Pazzini, così come l’argentino, risponde a queste caratteristiche. In questa fase della stagione, però, l’azzurro appare più in forma e sembra poter dare maggiori garanzie al tecnico rispetto al 32enne argentino. Contro l’Atalanta Milito, che presumibilmente prenderà il posto del “Pazzo”, avrà la possibilità di far ricredere l’allenatore e candidarsi per una maglia da titolare per la sfida contro la Juventus.

 

 

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