Mancini scarica Tevez. L’Inter ne approfitterà?

27 settembre 2011, 60′ di Bayern Monaco-Manchester City, seconda giornata del gruppo A di Champions League: cala il sipario sul matrimonio tra Carlitos Tevez e Roberto Mancini, e quindi con la società dello sceicco Mansour. E’ infatti iniziato da un quarto d’ora il secondo tempo della partita che i bavaresi stanno conducendo 2-0 sui citizens grazie alla doppietta di Mario Gomez, quando l’ex tecnico nerazzurro chiede all’Apache di prepararsi per entrare in campo per ribaltare il risultato, trovando però nell’argentino risposta negativa.

Fatto che ha mandato su tutte le furie l’allenatore jesino: Adesso per me è finita. Se un giocatore viene al Manchester City, guadagna tanti soldi e poi rifiuta di giocare, con me ha chiuso. Tevez non potrà più giocare con noi”. Poi, in conferenza stampa, il Mancio ha fornito le sue sensazioni sulla scelta del giocatore: “Credo che non abbia voluto entrare perché si è offeso di non essere stato il primo cambio. Ma quando gli ho detto: “Vai Carlos” mancava ancora mezz’ora. Quello era il suo momento e il risultato poteva cambiare. Io non posso accettare che un mio calciatore rifiuti di entrare in campo e quindi di aiutare la squadra”. Al termine della gara in mix zone, Tevez si è però difeso così:  “Mi ero riscaldato ed ero pronto ad entrare. Non è questo il momento di entrare nei dettagli specifici sul motivo per cui questo non è accaduto. Ma tengo a precisare che non mi sono mai rifiutato di giocare”. Da parte dell’ex United, sembra più una dichiarazione di facciata che altro, e la sua avventura al City sembra giunta al capolinea.

In estate si è parlato molto di un interessamento da parte dell’Inter per portare a Milano Tevez, ma le eccessive richieste dello sceicco Mansour hanno fatto tramontare l’interesse. Ora però, anche se il mercato di gennaio è ancora lontano, l’operazione potrebbe essere condotta in porto a cifre più ragionevoli rispetto ai 40 milioni di Euro chiesti fino a qualche settimana fa. Resta da capire soltanto una cosa: se Zarate e Alvarez, senza dimenticare Milito, Forlan e Pazzini, dovessero continuare sulla buona strada intrapresa ieri al Luzhniki di Mosca, sarebbe davvero il caso di acquistare l’apache? Moratti ha ancora tre mesi di tempo per decidere se potenziare ulteriormente un attacco che sembra già completo così.

Impostazioni privacy