Verso Inter-Trabzonspor: le ultime in casa nerazzurra

Mancano pochissime ore al debutto in Champions League. La speranza era quella di giungere al primo appuntamento europeo in altro modo, invece le polemiche dopo la sconfitta con il Palermo hanno reso il clima un pò pesante in casa nerazzurra.

Gasperini è conscio delle difficoltà che il nuovo modulo impone e quindi, in vista dell’esordio in Europa, fa marcia indietro. Ritorno all’antico almeno in difesa, dove saranno in quattro a difendere la porta di Julio Cesar. Jonathan e Nagatomo sulle fasce, al centro Lucio e uno tra Ranocchia e Samuel con il nazionale azzurro favorito, vista anche la sua assenza dall’ undici titolare di Palermo. Il modulo di riferimento contro i turchi sarà il 4-3-3, ma resta da capire come verrà schierato il tridente offensivo.

Se a centrocampo Cambiasso e Zanetti sono certi di una maglia da titolare, con il capitano che indosserà una fascia particolare per celebrare i dieci anni della Fundacion Pupi, per l’altro posto disponibile sarà ballottaggio tra Dejan Stankovic e Joel Obi. Il serbo parte in pole position ma non è da escludere che Gasperini possa sorprendere tutti schierando il nigeriano.

L’attacco è il vero rebus. In vantaggio Giampaolo Pazzini, al debutto assoluto con la maglia nerazzurra in Champions League, e Wesley Sneijder. A completare il reparto Mauro Zarate: l’argentino ha l’obbligo di riscattarsi dopo la pessima prestazione offerta nei trenta minuti del “Renzo Barbera”. La vera novità  potrebbe essere l’inserimento nella formazione titolare di Ricky Alvarez. L’ex Velez è un jolly che può giocare sia come mezz’ala a centrocampo (stasera difficile che venga impiegato in questa posizione) sia come terzo attaccante. Quest’ultima soluzione porterebbe all’esclusione di Zarate. Al momento, però, sono solo voci. Molto più probabile che Alvarez entri a partita in corso. Con Pazzini e Zarate, Sneijder avrebbe la possibilità di tornare nel suo ruolo ideale, dietro le due punte; ma Gasperini potrebbe anche chiedere all’olandese di giocare largo a sinistra, come successo a Palermo.

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