Gasp, cambia prima che sia troppo tardi!

Il campionato dell’Inter comincia così com’era iniziata la nuova stagione, con una sconfitta. Questa volta, però, le dimensioni della disfatta sono ben più allarmanti rispetto al ko rimediato in Supercoppa.

Al di là della pessima prestazione e dei quattro gol subiti, a preoccupare i tifosi è la mancanza di un progetto condiviso. Ogni giorno che passa, la differenza di vedute tra società e tecnico è sempre più marcata. Una situazione sconcertante se si pensa che l’avventura di Gasperini sulla panchina nerazzurra è cominciata poco più di due mesi fa. A questo punto saremmo curiosi di sapere chi è venuto meno alle promesse fatte lo scorso 24 giugno.

Sicuramente la società ha fatto ben poco sul mercato per assecondare le esigenze del tecnico: che senso ha prendere un allenatore che stravede per il 3-4-3 e costringerlo a cambiare modulo dopo due partite? Non sarebbe stato più saggio puntare direttamente su un altro nome?

Dal canto suo Gasperini non sta gestendo in maniera intelligente la rosa che gli è stata affidata: è un dovere dell’allenatore adattarsi alle caratteristiche dei singoli e non viceversa (soprattutto se l’allenatore arriva dalla provincia e i singoli sono campioni di spessore internazionale). Che fine ha fatto la duttilità sbandierata nella prima conferenza ad Appiano? Anche chi non ha studiato a Coverciano si è accorto che la via del 3-4-3 non è percorribile.

La recente storia nerazzurra insegna che rivedere il proprio credo calcistico non equivale a una sconfitta personale: persino uno come Mourinho è riuscito a mettere da parte l’orgoglio per il bene della squadra (ricordate il tridente con Quaresma e Mancini?); sappiamo tutti com’è andata a finire. Destino opposto per Benitez che, pur di non tornare sui suoi passi, ha scelto una strada che lo ha portato all’esonero.

Se non vuole fare la stessa fine, Gasperini deve rinunciare quanto prima alle sue idee rivoluzionarie, anche perchè Moratti ha già lanciato il suo ultimatum.

Alessandro Suardelli

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