Moratti: “E’ arrivato il momento di cambiare”

Dopo la delusione in seguito alla sconfitta rimediata a Palermo, il presidente Massimo Moratti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti che lo attendevano sotto i suoi uffici. Poche parole del patron nerazzurro, il quale manda un segnale chiaro a Gian Piero Gasperini: Ci siamo rimasti male tutti, penso per primo l’allenatore, quindi credo che sia lui stesso per primo, senza bisogno di nessuna spinta, a cercare i rimedi necessari, se non altro al momento per rimettere la squadra in condizione di aver fiducia”.

È questo, il momento di cambiare? “Sarà lui a vedere, comunque penso di sì.Il riferimento è chiaramente rivolto al tanto discusso modulo di gioco con la difesa a 3, che secondo Moratti, già a partire dall’esordio in Champions League di mercoledì sera a San Siro con il Tranzonspor, potrebbe essere cambiato: “Vediamo. Penso di sì, ci sono delle possibilità”.

Ora, resta da valutare se le parole del presidente siano da considerare come un preciso ordine all’allenatore, o solo come consiglio in base a quanto visto nella prima giornata di campionato e in tutte le amichevoli della preparazione estiva, senza dimenticare la sconfitta di Pechino in Supercoppa Italiana contro il Milan. La sensazione è quella che alla dirigenza non vada proprio giù questo tipo di schieramento, anche se, la fiducia in Gasperini, resta comunque totale.

Infatti, per la gara contro i turchi del Tranzonspor, l’allenatore di Grugliasco sembra orientato a tornare alla difesa a 4, con Sneijder alle spalle delle punte Milito e Pazzini. Data la carenza di scelte in mediana, lo stesso olandese potrebbe arretrare di qualche metro il suo raggio d’azione al fianco di Cambiasso e Stankovic, lasciando a Ricky Alvarez il compito di ispirare gli attaccanti.

Il presidente, seppur in maniera delicata e garbata, ha espresso il suo pensiero. Ora, sarebbe meglio per il bene di tutti, soprattutto per quello dell’Inter, che si riesca a trovare la giusta combinazione per far girare al meglio la squadra Campione del Mondo in carica, lasciando da parte dogmi di gioco buoni solo in piazze come quella di Genova.

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