Benitez spara a zero su tutto e tutti

E’ un Benitez senza peli sulla lingua quello che dalle pagine del Corriere dello sport e della Gazzetta spara a zero sulla società interista, rivolgendosi direttamente al presidente Moratti e allo staff medico, e su alcuni giocatori, fra tutti Marco Materazzi.

Ma partiamo dalle poche parole al miele riservate ai tifosi, in un’intervista per il resto caratterizzata dal rancore: “L’Inter? Con i tifosi ho sempre avuto un ottimo rapporto e ho vinto due titoli in sei mesi, tra cui l’Intercontinentale. Se già sul rapporto con i tifosi si può discutere (in pochi l’hanno amato da subito),  sui due trofei Rafa avrebbe fatto bene a specificare che sono titoli che si possono vincere solo se l’anno precedente hai conquistato il campionato o la Coppa Italia (nel caso della Supercoppa Italiana) o la Champions (nel caso dell’Intercontinentale). Sarebbe quindi corretto, ma in pochi lo fanno, un minimo cenno di ringraziamento al predecessore.

Veniamo ora alle dichiarazioni polemiche con la società: “Non sono mai riuscito a capire perché durante la mia gestione Moratti non comprò nessuno, per poi ‘regalare’ a Leonardo i giocatori di cui avevo bisogno”. Snocciola poi qualche nome che avrebbe voluto, come Mascherano e Sanchez. Quello che dice Benitez in parte è sicuramente vero: infatti quell’anno dal mercato estivo arrivarono solo Coutinho, Biabiany e Castellazzi, mentre a gennaio arrivarono Ranocchia,Nagatomo,Pazzini e Kharja. Ciò che dimentica, invece, é che quella squadra era stata capace appena quattro mesi prima di vincere tutto in Italia e in Europa, quindi la rosa era già di livello assoluto. Certo ripetere il triplete sarebbe stato quasi impossibile, ma nessuno gli chiedeva di eguagliare lo Special One. Sarebbe bastato non chiudere il girone d’andata al settimo posto.

L’aver chiesto nuovi acquisti praticamente dal primo giorno alla Pinetina ha poi indispettito subito sia il presidente che i giocatori. Leonardo, tanto per capirci, appena arrivato ha chiamato Mourinho e ha dichiarato fiducia agli uomini che aveva.  Non ha mai chiesto pubblicamente nessun acquisto. Sono particolari che fanno la differenza.

Benitez ha poi chiuso la sua intervista rivolgendosi a Materazzi “Avrei preferito che certi tipi di risposte le desse sul campo, quando ce n’era bisogno”. Il riferimento è a un’intervista in cui Matrix spiegò con queste parole la gestione dello spogliatoio da parte del tecnico spagnolo: “A una Formula 1 serve un pilota, non un vigile”. Probabilmente in questo caso hanno sbagliato entrambi, anche il difensore poteva evitare questa esternazione.

Per completare l’opera (non sia mai che rimanga qualche suo estimatore a Milano!) Benitez polemizza anche con lo staff medico: “Sotto la mia gestione ci furono gli stessi infortuni che con Mancini e Mourinho. La società non mi ascoltava. Il dottor Combi e la sua equipe facevano il bello e il cattivo tempo e quando i giocatori rientravano, subito si rompevano”. Magari i medici hanno le loro colpe, però di solito a procurare infortuni sono le preparazioni atletiche sbagliate non i dottori. E il preparatore Rafa se l’era portato direttamente da Liverpool (Francisco De Miguel).

 

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