Lautaro Martínez e Marcus Thuram si confrontano in campo durante una gara dell’Inter. I due nerazzurri, simboli della squadra di Cristian Chivu, riflettono sull’andamento del match.
La copertina dell’album Calciatori Panini 2025/26 è appena stata svelata, e la scelta ha già acceso il dibattito tra i tifosi dell’Inter. A rappresentare il club non ci sono Lautaro Martínez o Marcus Thuram, protagonisti assoluti dell’ultimo anno, ma Nicolò Barella, volto simbolo della squadra e dell’Italia. Una decisione che ha sorpreso e diviso i sostenitori nerazzurri.
La nuova edizione dell’album Panini ha scelto di puntare su volti simbolici della Serie A, con un messaggio che va oltre i gol. Tra i protagonisti figurano giocatori di tutte le squadre di A tra cui Napoli (McTominay), Milan (Leao), Juventus (Yildiz), Roma (Dybala) e Atalanta (De Ketelaere), ma per l’Inter la scelta è caduta su Barella, da anni punto fermo in mezzo al campo e leader tecnico e caratteriale della squadra.
“Un riconoscimento al lavoro, alla costanza e all’identità italiana del progetto nerazzurro”, è il pensiero che molti tifosi condividono sui social, dove la notizia ha rapidamente fatto il giro tra sorpresa e orgoglio.
Tuttavia, non sono mancati i commenti di chi si aspettava di vedere Lautaro Martínez, capitano e capocannoniere, o Marcus Thuram, ormai idolo della Curva Nord. I due attaccanti hanno trascinato l’Inter ai vertici della Serie A e restano i volti più riconoscibili a livello internazionale.
La loro esclusione dalla copertina viene letta come una scelta editoriale insolita, forse voluta per valorizzare un calciatore che rappresenta equilibrio e continuità, piuttosto che spettacolo e gol.
La decisione Panini racconta molto anche del momento dell’Inter. L’era di Cristian Chivu, subentrato in panchina in estate, si fonda proprio su una squadra compatta e guidata dai suoi leader silenziosi. In questo senso, Barella incarna perfettamente lo spirito di un gruppo che vince più con la solidità che con i riflettori.
L’assenza dei due bomber, comunque, non cancella la loro centralità, ma rafforza l’immagine collettiva di un club dove ogni pedina conta allo stesso modo.