Mkhitaryan rivela a sorpresa: "Sarei potuto andare al Milan" (LaPresse) SpazioInter.it
Il centrocampista armeno si racconta e svela un incredibile retroscena di mercato: tutte le parole di Mkhitaryan tra passato e presente
Henrikh Mkhtaryan è stato indubbiamente uno dei punti fissi dell’Inter nelle ultime stagioni. Il suo arrivo in sordina nell’estate del 2022 dopo l’esperienza con la maglia della Roma è stato forse sottovalutato dai più, che lo vedevano come un gregario pronto a dare una mano nelle vesti di riserva.
La sua importanza in mezzo al campo ha però raccontato esattamente l’opposto: nonostante l’età (compirà 37 anni a gennaio), Mkhitaryan è diventato una pedina inamovibile nella formazione di Simone Inzaghi nel corso della sua parentesi a Milano. Anche adesso con Cristian Chivu l’armeno ricopre un ruolo importante, risultando cruciale nei movimenti della squadra e accumulando molti minuti in campo.
Intervenuto nel corso del Festival dello Sport 2025 di Trento, Mkhitaryan si è raccontato al pubblico presente e alla stampa. Diversi i temi toccati, partendo dall’arrivo alla Roma e al rapporto con José Mourinho:
“Il rapporto con Mou all’inizio non è stato facile. Mi ha fatto crescere come persona, mi ha messo in difficoltà per vedere se riuscivo a superarle. Non abbiamo avuto un rapporto brutto come persona, ma allenatore-giocatore è stato un confronto non piacevole. Sono comunque grato a lui per avermi fatto capire cose vuol dire giocare a calcio. Mou voleva vedere se sei mentalmente forte: a lui servono giocatori con personalità. Il suo modo di allenare è improntato sul livello mentale”.
L’armeno ha poi proseguito ricordando Mino Raiola e il ruolo avuto dal compianto procuratore nella sua carriera:
“Con lui ho vissuto tanti momenti, dal primo giorno mi ha chiesto ‘soldi o calcio?’ e ho risposto calcio. Voglio giocare nelle squadre più forti del mondo, lui sapeva cosa volevo io: da lì abbiamo iniziato a lavorare insieme. Mi ha sempre dato consigli, è stato un uomo affidabile, che mi ha aiutato tantissimo. C’è chi preferisce i soldi alla carriera? Il calcio è cambiato, è diventato un’altra cosa rispetto a quando ho cominciato allo Shakhtar. Ognuno fa le sue scelte, l’unica cosa su cui si può dare un consiglio: la felicità non sono i soldi. La felicità te la dà quello che fai, e se ti piace giocare a calcio il calcio diventa il tuo lavoro e sei felice. I soldi non ti rimangono per tutta la vita, la felicità sì”.
Mkhitaryan è poi intervenuto su temi più cari alla piazza nerazzurra. L’armeno ha parlato del suo arrivo a Milano, che per via di un clamoroso retroscena sarebbe arrivato in tutt’altra maniera:
“Nel 2019 Mino Raiola mi chiama e mi dice che dobbiamo andare via. È vero che il Milan mi ha cercato, ma secondo me era meglio andare alla Roma, anche per trovare più felicità. Mino mi dice ‘Dopo Tottenham-Arsenal prendi l’aereo e vai a Roma per firmare il contratto con la Roma’ e ho detto di sì. Sull’aereo uno steward mi ha chiesto se avessi firmato il contratto, ho detto che stavo andando”.
Infine, Mkhitaryan è tornato a commentare le due finali di Champions League giocate con la maglia dell’Inter, parlando al contempo del rapporto con Simone Inzaghi. Queste le sue parole:
“Inzaghi? Con lui ho solo bei ricordi, dopo che è andato in Arabia l’ho ringraziato per questi anni meravigliosi. La gente parlava più delle sue possibilità di andare via invece che di noi in finale di Champions League. Quello fatto è un percorso molto difficile. Sono orgoglioso perché abbiamo fatto una stagione molto buona, ma abbiamo perso tre titoli in tre settimane: quella è la regola del calcio, o vinci o perdi. Quello è il grande rimpianto, ovvero aver perso. Con il Manchester dovevamo perdere, ma abbiamo fatto vedere a tutti che potevamo vincere, ma purtroppo l’abbiamo persa. Contro il PSG abbiamo pensato fossimo capaci di vincere anche contro di loro avendo vinto prima contro Bayern e Barcellona, ma fin dalla mattina probabilmente abbiamo sbagliato tutto“.
This post was last modified on 12 Ottobre 2025 - 17:44 17:44