Moratti esalta Inzaghi - (LaPresse) SpazioInter.it
L’ex nerazzurro ha riservato una sequela di complimenti per mister Simone Inzaghi: quanti elogi per il tecnico piacentino.
A prescindere di come andrà a finire la finale di Monaco contro il PSG, quanto fatto dall’Inter di mister Simone Inzaghi nel doppio confronto con Barcellona resterà per sempre nella storia. Due gare iconiche, sopratutto quella disputata nella sfida di ritorno. I nerazzurri hanno messo in campo cuore, determinazione e spirito di sacrificio, abbattendo qualsiasi barriera e specialmente il Barcellona. L’Inter ha messo a segno un’impresa, rendendo orgogliosi tutti, in particolare chi si sente la maglia nerazzurra cucita addosso, come Massimo Moratti.
Massimo Moratti ha mostrato grande orgoglio per la finale conquistata dalla sua amata Inter a margine dell’intervista concessa ai microfoni del Quotidiano Sportivo. L’ex presidente dei nerazzurri ha riservato alla squadra una pioggia di elogi, esaltando il condottiero indiscusso del club: Simone Inzaghi.
Moratti ha parlato con grande fierezza dell’impresa fatta dall’Inter: “Avevo vent’anni la notte di Inter-Liverpool 3-0, nel 1965. Ne avevo sessantacinque ed ero il presidente quando eliminammo il Barça di Messi nel 2010. Ma dovevo arrivare a ottanta per provare l’emozione incredibile dell’altra sera. La Beneamata mi ha fatto il regalo di compleanno in anticipo, festeggio il 16 ma idealmente ho già soffiato sulle candeline con Marotta e Zanetti, anche se ho rischiato l’infarto, immagino come tutti gli innamorati dell’Inter. È stata una sofferenza indicibile, ma è stato anche un atto di giustizia”.
Le emozioni vissute in Inter-Barcellona sono state indescrivibili, senza precedenti. Anche Moratti lo ha sottolineato: “Sommando andata e ritorno, l’Inter ha avuto una cosa in più: è rimasta lucida anche quando tutto sembrava finito. Ci ha creduto sempre, anche sotto 3-2 a San Siro, in quel finale folle. Faccio prima a dire che abbiamo visto e vissuto una cosa senza precedenti. Una doppia semifinale di Champions che finisce complessivamente 7-6, senza andare ai rigori! È qualcosa di clamoroso, di enorme. Guardiola ha perfettamente ragione: partite così rendono il calcio immortale, a prescindere dalla gioia di chi vince e dalla sofferenza di chi perde. Inter e Barcellona hanno mostrato il lato sublime del football, che mischia le generazioni abbattendo le barriere”.
Moratti ha anche speso parole di grande ammirazione per mister Simone Inzaghi: “Simone come Herrera? Posso fare una battuta? Inzaghi è un fenomeno e poi ne parliamo, però il Mago HH due finali le ha vinte, Simone non ancora. lo Simone non lo credevo così bravo. Inzaghi è un tecnico che non smette mai di studiare, di imparare. È cresciuto tantissimo. Sa cosa apprezzo di più del mister? Prepara le partite meglio di tutti. Ha capito in fretta che c’è una enorme differenza fra Champions e campionato, ma lui riesce a tenere sempre il gruppo sulla corda. Un tifoso vuol vincere, lo capisco. Ma se vedi la tua squadra ancora in lotta per lo scudetto e in finale a Monaco dopo aver eliminato Bayern e Barcellona, come fai a non essere comunque grato a chi la allena e a chi la dirige?”.
Moratti ha concluso la sua intervista dichiarando: “Le emozioni sono come i figli, non fai preferenze. Nel 1965 avevo due anni più di Yamal, ricordo il terzo gol di Facchetti, un’azione perfetta in contropiede. Era un altro calcio ma l’Inter di mio padre incarnava lo spirito dell’epoca, era l’Italia del miracolo economico. Nel 2010 ho coronato i miei sogni di patron. Adesso consumo le cose da semplice appassionato, penso alla finale, mi chiedo come stanno di salute gli idoli del 2025, Sommer e Lautaro, Dumfries e Barella, Bastoni e Thuram, eccetera…”.
This post was last modified on 8 Maggio 2025 - 09:12 09:12