Marotta suona la carica (Lapresse) - spaziointer.it
Beppe Marotta senza freni. Il presidente dell’Inter ha risposto ai cosiddetti “invidiosi”, per poi suonare la carica alla squadra di Simone Inzaghi verso la volata finale.
Sbancare Monaco di Baviera potrebbe significare tanto per l’Inter in questo finale di stagione. Se il pareggio di Parma aveva lasciato spiazzati i nerazzurri, il successo ottenuto all'”Allianz Arena” può essere quella spinta necessaria per affrontare il finale di stagione nel migliore dei modi, dimenticando stanchezza e indisponibilità. Ogni dettaglio può fare la differenza, specialmente in un calendario così fitto, lasciando fuori dallo spogliatoio critiche e malelingue.
Ad incoraggiare la truppa di Inzaghi, nella giornata odierna, è stato il presidente Marotta. Il numero uno interista ha detto la sua sugli impegni imminenti sul palco de “Il Foglio”:
“Tutti i risultati possono essere stravolti, servirà la stessa determinazione di Monaco. Abbiamo vinto con merito e con la consapevolezza di voler vincere. Adesso abbiamo il ritorno, si invertono le parti: favoriti siamo noi e loro sfavoriti, sta a noi avere la mentalità giusta. Però allo stesso tempo non possiamo dimenticare che sabato abbiamo un appuntamento importante, il Cagliari: nello sport capita che, se non sei collegato tra cervello e gambe, rischi di non essere all’altezza.”
Ogni partita nasconde di difficoltà, come accaduto a Parma. Di sicuro un impegno ogni tre giorni non giova a tenere sempre alta l’asticella, come sostenuto anche da Marotta :
“Abbiamo imparato negli anni come le rose ristrette non siano sufficienti a fronteggiare gli impegni che abbiamo, non dimentichiamo che ci sono anche le nazionali. Lo scenario va armonizzato meglio: ci sono tanti soggetti, dalle leghe nazionali a Uefa e Fifa, prima o poi bisogna cercare di trovare più armonia. Per esempio, è un’idea personale, sono assolutamente per ridurre le venti squadre e portarle a diciotto in Serie A. Lo dico da sempre”.
L’ad nerazzurro ha lasciato spazio anche a dichiarazioni pungenti come la seguente:
“Fallite addirittura è una parolaccia che proprio non esiste. Su di noi ne dicono tante. Con un pizzico di ironia fa parte di quel concetto della cultura dell’invidia. Chi vince generalmente si porta dietro questo concetto sbagliato. Noi non abbiamo mai rischiato il fallimento, siamo una società che ha un’esposizione finanziaria, abbiamo un bond che controlliamo benissimo.”
Ribadendo l’obiettivo di non lasciare indietro alcun torneo, Marotta ha espresso elogi verso Inzaghi:
“Con Inzaghi abbiamo avuto quella circostanza favorevole che si chiama fortuna di prenderlo al momento giusto. Non tutti lo ricordano, ma quando andò via Conte la disponibilità sul mercato non era così numerosa: lui stava firmando con la Lazio e per fortuna non l’aveva ancora fatto. Abbiamo avuto la fortuna di aver trovato un bravo allenatore, che è migliorato negli anni ed è ancora giovane. Ha dimostrato di possedere tutte le conoscenze specifiche del mondo del calcio, non è un bravo allenatore solo a livello di tattica, ma anche nella gestione degli uomini.”.
Infine, Marotta ha respinto rumors che ritenevano ci fosse il suo zampino nell’allontanamento tra il Milan e Fabio Paratici, ex collega alla Juventus:
“Questa è un’altra leggenda metropolitana milanese. Io non so se esiste un cavaliere bianco, una metafora che si usa tanto nella finanza. Come è possibile immaginare che io abbia potuto condizionare il proprietario, il presidente o l’amministratore delegato del Milan. Sono tutte persone che hanno competenza e non aspettano il mio suggerimento. Anche volendo, cosa avrei fatto? A me personalmente, se Paratici venisse a fare il direttore sportivo del Milan sarei ancora più contento, perché mi genererebbe ulteriori stimoli e quindi sarei ancora più inca**ato”.
Ogni componente dell’ecosistema Inter è focalizzata su un unico obiettivo, il campo. Le parole di Marotta ne sono la dimostrazione.
This post was last modified on 10 Aprile 2025 - 17:37 17:37