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Toldo: “Il gol contro la Juve la parata più bella. Zoff il mio idolo”

L’ex portiere nerazzurro Francesco Toldo ripercorre la sua carriera ricordando i momenti più importanti.

IL GOL CONTRO LA JUVE, GLI EUROPEI DEL 2000 E LA SUA GIOVENTU’

Francesco Toldo è stato uno dei portieri più rappresentativi per i colori nerazzurri. Arriva all’Inter nel 2001 e trascorre nove anni a Milano dove chiude in bellezza la sua carriera nel 2010 conquistando il triplete. Il portiere è stato protagonista di un’intervista di Sky Sport, dove ha raccontato varie tappe della sua carriera, ricordando con piacere il gol contro la Juve in campionato nel 2002, l’Europeo del 2000 con la Nazionale, i ricordi della sua gioventù con l’aneddoto legato a Dino Zoff e il derby in Champions col Milan.

IL GOL-NO GOL CONTRO LA JUVE

La mia parata più bella? Il gol che ho fatto alla Juventus all’ultimo minuto del derby d’Italia. Ho contribuito insieme a Vieri a quella rete. Il gol però lo realizzai io, Bobo lo rivendicò per la classifica cannonieri. Secondo me non l’ha nemmeno toccata. Io lo avevo annunciato a Cuper prima della gara, nello spogliatoio, che nell’eventualità sarei salito per provare a fare gol. E così fu“.

EURO 2000: I RIGORI CON L’OLANDA E LA FINALE CON LA FRANCIA

La sera prima avevo già immaginato tutto, immaginavo che saremmo andati ai rigori e che avrei fatto una strage. La nostra carta era vincere ai rigori, credo sia stata una delle partite più emozionanti della mia carriera. Su sei rigori hanno fatto solo un gol. È stata una lezione: nel calcio, come nella vita, vince l’umiltà“.

La sconfitta in finale con la Francia fu difficile da digerire, pensavamo di aver vinto, mancavano pochissimi minuti. È uno dei miei più grandi rimpianti, quella gara la vorrei rigiocare. Abbiamo fatto un grande Europeo, arrivare secondi nel calcio non la vedo come una tristezza incredibile“.

ZOFF IL SUO IDOLO, BUFFON UN SIMBOLO, HANDANOVIC IL MIGLIORE AL MONDO

“Nei primi anni 90’, forse anche prima, io facevo il cameriere per guadagnare un po’ di soldi e nell’albergo dove lavoravo mi ritrovai davanti Zoff, il mio idolo. Mi feci firmare un autografo. Pensare che poi fu lui il mio allenatore a Euro 2000. Su Buffon trovo originale e strano che voglia ancora giocare, ma se lui si sente di farlo ed è convinto sono contento e siamo tutti felici perché Gigi è il simbolo del portiere degli ultimi 20 anni. Il migliore al mondo oggi per me è Handanovic dell’Inter“.

LA DELUSIONE DEL DERBY DI CHAMPIONS DEL 2003 E IL PASSATO IN ROSSONERO

Il derby che mi ha lasciato più ricordi? La semifinale di ritorno di Champions del 2003, abbiamo giocato in un clima impressionate. Purtroppo è passato il Milan per la differenza reti, ma è stato un derby memorabile. Da quella gara sono uscito anche con un ginocchio rotto: Sheva, quando fece gol, colpì infatti il mio ginocchio con i tacchetti ricadendo. Ho giocato tanti bei derby, molto combattuti. Sono cresciuto nel settore giovanile del Milan, ho fatto un po’ di esperienza in prestito, compresa quella alla Fiorentina. Al Milan c’era Rossi, il titolare era lui in quegli anni, io non volevo fare la guerra a Sebastiano. Alla Fiorentina stavo benissimo, ho fatto anni stupendi, sono cresciuto tanto. Così poi il mio cartellino diventò dei viola e l’Inter mi acquistò da lì“.

This post was last modified on 22 Aprile 2020 - 21:29 21:29

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