Prosegue la lunga intervista a Luciano Spalletti sul Corriere dello Sport. Dopo aver analizzato il pianeta Inter e cosa può mancare per colmare il gap con le quattro che precedono i nerazzurri si va a parlare dei singoli giocatori.
Spalletti: “Basta parlar di Totti, invece a De Rossi dico che…”
Il Corriere dello Sport riporta la chiacchierata fatta con Luciano Spalletti partendo subito dal discorso campionato.
Chi vincerà lo scudetto fra Allegri e Sarri?
«Bello questo testa a testa… E’ come il ruggito sempre più potente di due leoni che lottano per diventare il re del campionato. Allegri e Sarri meriterebbero entrambi lo scudetto. Come squadra la Juventus, anche se ha vinto 6 scudetti di fila, non ha la presunzione di essere meglio degli altri, ma
il Napoli ha la forza del suo gioco e quindi l’autostima di non sentirsi inferiore a nessuno».
Cosa può dare Rafinha all’Inter?
“Intanto chiama “fratello” ogni compagno e già questo è esempio da seguire. Ma è soprattutto quando
passa loro palla che li tratta da veri fratelli. La qualità dei suoi passaggi è la dimostrazione di quanto
sia capace di far migliorare l’Inter”.
Real Madrid, Psg e United stanno tutte seguendo Icardi. Dia un consiglio a Mauro:
perché dovrebbe restare all’Inter anche il prossimo anno e in futuro?
“Perché la maglia a righe gli sta meglio rispetto alle altre che sono tutte a tinta unita. E poi, avendolo conosciuto, è il carattere della persona a fare la differenza: lui non è di quelli che amano cambiare
senza aver… lasciato il segno a livello di squadra”.
Perché Perisic ha avuto questo crollo di rendimento dopo le prime 15 giornate super? “
Per Ivan vale lo stesso discorso fatto per i centrocampisti: il calo e le difficoltà di queste ultime settimane riguardano tutta la squadra. Poi è ovvio che parlando di uno dei calciatori in grado di fare la differenza, la situazione di Perisic possa sembrare più evidente e problematica rispetto a quella di altri giocatori”.
Nei suoi primi 7 mesi da allenatore dell’Inter, quali sono state la partita più bella e la più brutta della sua squadra? “
Più volte io stesso ho evidenziato come ancora non siamo riusciti a esprimere in pieno le nostre potenzialità e di conseguenza anche l’idea di gioco che abbiamo finisce per restare spesso… con il freno a mano tirato. Ritengo però che il concetto di giocare bene o male sia molto relativo: nella prima parte del campionato abbiamo mostrato un’identità di squadra molto marcata, magari caratterizzata soprattutto dalla solidità difensiva e dal cinismo o difensivo. Tuttavia un’idea distintiva di come interpretare le gare ci ha permesso di conquistare molti punti”.
Lei ha detto “A fine stagione parleremo del mio futuro e faremo i conti in base ai risultati ottenuti dopo un anno di lavoro insieme”. I tifosi devono preoccuparsi e pensare che le strade di Spalletti e dell’Inter potrebbero separarsi? “
A fine anno si fanno gli “inventari” in tutte le aziende e vengono fuori i numeri e le analisi che possono far cambiare idea a chiunque. Lavoro ogni giorno con il massimo impegno per poter restare all’Inter il più a lungo possibile, magari raggiungendo anche qualche risultato importante”.
Dopo l’ultimo attacco di Totti e la sua risposta di venerdì in conferenza, cosa dirà a Totti o cosa farà la prossima volta che lo vedrà? “
Se continuiamo con questo Totti-Spalletti per protesta smetteranno di girare anche i tornelli degli stadi… Credo che questa storia abbia stancato un po’ tutti. Quindi non parliamone più”.
Perché a Roma non tutti amano un allenatore che nei suoi 7 anni ha alzato 3 trofei e ottenuto piazzamenti così importanti? Non crede che, per il suo lavoro e per i risultati raggiunti, ora il rapporto dovrebbe essere diverso? “
Quando accetti di caricarti delle responsabilità sulle spalle, di prendere ogni volta delle decisioni, anche le più impopolari, ma sempre per il bene della squadra, inevitabilmente finisci per scontentare qualcuno e perderne il sostegno. Ripeto, se ho un torto, è quello di aver lavorato sempre per il bene della Roma. Poi ognuno può trarne il bilancio che vuole. Certamente il mio personale mi fa sentire con la coscienza a posto perché so di aver dato tutto me stesso. O forse anche oltre”.
De Rossi ha detto che in futuro vorrebbe diventare il suo vice o quello di Di Francesco. C’è un posto nel suo staff per lui? “
Vista l’assoluta qualità del mio staff , mi viene da dire che la possibilità d’ingresso è permessa solo a campioni come lui”.
Se la Figc pensasse a Spalletti per la panchina azzurra, cosa risponderebbe? “
Che il mio futuro è sempre quello che sto vivendo e la squadra che sto allenando. Difficile raggiungere obiettivi se non sei dentro anche al tuo futuro. Quindi il mio futuro in questo momento è riportare l’Inter in Champions”.
Chi è l’uomo giusto per la panchina dell’Italia? “Ancelotti. Ha il tutto che piace a tutti”.
Si aspettava che Gattuso potesse fare così bene al Milan?
“
Non lo conosco come allenatore, ma gli faccio i complimenti per quello che sta facendo. Come persona è sicuramente simpatica e diretta”.
Perché gli allenatori toscani sono così bravi? Allegri, Sarri, Spalletti, Mazzarri, Lippi… “
Per rispondere bisogna tornare indietro di una decina di anni quando la mappa calcistica toscana raccontava di tante realtà come Fiorentina, Siena, Livorno, Pisa, Empoli, Massese, Carrarese, Arezzo, Pistoiese, Prato, Lucchese, Pietrasanta, Cuoiopelli, Rondinella, Viareggio…, squadre che hanno permesso a tanti tecnici di fare esperienze determinanti per la loro carriera. E poi non possiamo dimenticare la scuola di Coverciano che è un’eccellenza del nostro Paese: da lì sono usciti tutti i grandi allenatori del calcio italiano”.
Qual è il sogno della sua carriera? “
Il mio sogno da tecnico è poter giocare una partita a scopa su un aereo con il presidente della Repubblica nel viaggio di ritorno dopo aver vinto una finale”. This post was last modified on 21 Febbraio 2018 - 11:33 11:33