Sempre più Steven Zhang, ecco il rampollo Suning che studia da presidente

L’Inter è passata da un Erick Thohir che si fa vedere ogni tanto ad un onnipresente Steven Zhang. Il rampollo di casa Suning è il 26enne nuovo uomo forte della società che fattura 40 milioni di dollari l’anno ma che ha scelto i colori nerazzurri come vetrina sul mondo.

Il profilo di Steven Zhang

La Gazzetta dello Sport traccia il profilo di Steven Zhang, partendo dal processo di italianizzazione e soprattutto
«interizzazione» di Zhang Kanyang (per noi da sempre Steven Zhang), 26enne nuovo uomo forte della società
nerazzurra. Il figlio del patron di Suning Jindong vive a Milano da 16 mesi. Vista la giovane età – ieri ha festeggiato il compleanno lavorando e salendo ad Appiano perseguire l’allenamento in vista del Sassuolo –, il padre e il management interista vogliono che cresca per gradi. Ma lui si sta lentamente prendendo la scena. Come successo lunedì scorso alla cena di Natale del club. Dove è stato il vero mattatore: “Siamo passati da alti e bassi – ha detto alla platea – e a marzo scriveremo la storia del club festeggiando i 110 anni. Dobbiamo considerarci tutti
un po’ fortunati di fare parte dell’Inter. Siamo migliorati grazie al duro lavoro di tutti. L’obiettivo è chiaro, la Champions. Continueremo tutti a lottare, io per primo, perché il 2018 sia il nostro anno. Andiamo a comandare”.

La presenza costante di Steven è un segnale forte da parte di papà Jindong, che muove un impero che fattura
40 milioni di dollari all’anno ma ha destinato l’unico figlio maschio (Steven ha una sorella di 13 anni) a quello che è un business minore in termini economici ma fondamentale – anche come vetrina sul mondo – per la famiglia. Tanto che il rampollo ha avuto modo di scherzare sul tifo del padre: “Mi telefona per chiedermi di Icardi e Handanovic, ma non come sto io…”.
Con il riassestamento della società avvenuto in estate Steven – che nell’organigramma è soltanto un consigliere – è
diventato l’uomo più potente. Sue le deleghe strategiche, compreso il potere di firma per contratti fino a 40 milioni
e fino a 10 di ingaggio.

Oltre alla Champions, l’obiettivo è quello dei bilanci a posto. Anche perché–malgrado lo stesso boss Jindong ogni tanto spingerebbe per acquisti di pancia «alla Moratti» – la proprietà cinese deve rispettare il fairplay finanziario Uefa e l’input di Pechino di limitare gli investimenti all’estero.

I successi di Steven però passano anche dai bond appena promossi, quelli da 300 milioni che si sono rivelati meglio del previsto, oltre alle passioni di un personaggio “normale” per la sua età, dalle auto di lusso al calcio inglese visto al pub, in attesa di diventare un giorno presidente e sentire ancor più “sua” la creatura nerazzurra.

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