Prosegue l’intervista di Mauro Icardi su La Gazzetta dello Sport. Dopo aver spiegato l’amore per l’Inter grazie a playstation e alla coppia Martins-Adriano, il capitano nerazzurro ritorna sulla sfida che lo attende domani allo Juventus Stadium.
Su La Gazzetta dello Sport Mauro Icardi si racconta. Tra amore per l’Inter e una nuova organizzazione del club si focalizza sulla sfida di domani, parlando anche di sogno Mundial, Maradona e Barcellona.
Lo scatto nell’era Spalletti è sembrato soprattutto mentale: la squadra è sempre viva, compatta, reattiva. L’anno scorso bastava un piccolo ostacolo per crollare sotto ogni punto di vista. Sensazione giusta?
“Secondo me quando le cose fuori dallo spogliatoio non sono chiare si crea sempre un po’ di confusione, e questa confusione si sposta poi dappertutto. Si è avvertita forte l’anno scorso fra giocatori, staff e dirigenti. Insomma, non raccogli certo dei premi quando non si risolvono in partenza determinati problemi“.
Cosa deve dire Juventus-Inter?
“Deve dare continuità a ciò che abbiamo dimostrato finora. Non siamo primi per caso, ma dobbiamo vivere questa serata come una tappa di un lungo giro. In palio ci sono sempre tre punti, non dimentichiamolo mai. Poi, certo, conosciamo il significato di una sfida simile, bisogna però affrontarla con intelligenza, senza perdere di vista i nostri obiettivi“.
E’ un’Inter da scudetto?
“Il nostro scudetto è entrare in Champions, questo ci ha chiesto la società, questo è l’obiettivo da non fallire“.
I tifosi però sognano…
“E’ giusto che loro vivano un simile sogno, noi però abbiamo il dovere di essere concreti e di tenere i piedi per terra. Portiamo a casa il traguardo Champions, poi se a tre quattro giornate dalla fine saremo ancora là davanti, allora inizieremo a pensare a cose ancora più grandi. Con Mancini girammo primi alla fine del girone d’andata, eppure chiudemmo male, al quarto (che allora non regalava la Champions, ndr)“.
Perché dovrebbe finire meglio quest’anno?
“C’è la mentalità giusta da parte di tutti. Noi siamo calmi, concreti, sicuri, ora serve che anche i tifosi sappiano darci una mano in questo senso“.
Stiamo però vedendo un attaccante completo, che segna a raffica senza far contemporaneamente mancare cuore e gambe al servizio della squadra.
“Qui conta molto il lavoro del mister in settimana, è la conseguenza di ciò che ci dice sempre, ogni giorno, ovvero predisporsi a fare una cosa in più per il compagno, per aiutare la squadra. Spalletti è un martello su certi concetti, e non è casuale che dalla panchina escano sempre giocatori motivatissimi, coinvolti“.
Media-gol impressionante la sua: di questo passo può attaccare il record di Higuain.
“L’anno scorso ho fatto 24 gol e non abbiamo raccolto niente. Certo, voglio fare tantissime reti, ma solo se utili a riportare l’Inter dove deve stare, in Champions per intenderci“.
Icardi è oggi un top player di livello mondiale?O le manca qualcosa?
“Mi manca l’Europa. Per essere al top devo giocare a certi livelli. La Serie A è un grande campionato,
però giocare la Champions è un ulteriore step fondamentale, necessario”.
Il Mondiale l’aiuterà?
E’ il miglior Icardi di sempre?
“No, il meglio deve ancora venire”.
This post was last modified on 8 Dicembre 2017 - 08:40 08:40