I risultati danno ragione all’Inter, a Spalletti e, al momento, anche al duo Sabatini-Ausilio, solamente lamentarsi avrebbe poco senso perché meglio di così non si poteva fare e difficilmente si poteva prevedere, ma non è tutto oro quel che luccica. O almeno bisogna fare molta attenzione.
C’erano una volta uno sloveno che si confermava, uno slovacco che cresceva e un croato che dominava, il che potrebbe andar bene ma potrebbe anche non bastare.
Il caso di Ivan Perisic è esemplificativo della situazione dell’Inter.
Partito tra lo scetticismo generale e con mille voci che lo davano sicuramente partente, la possente ala dallo scatto ghepardesco, macinava chilometri, dribbling, scatti, assist e gol, poi le cose sono un po’ cambiate.
Alla prima di campionato contro la Fiorentina, bel gioco, match dominato, gol, compattezza del collettivo e bottino da 3 punti. E il croato giganteggiava.
Se non avesse trovare il gol, Perisic avrebbe rimediato un 4,5/5 in pagelle e sarebbe tornato con le pive nel sacco.
Alcuni giocatori ieri sono apparsi stanchi, altri compassati, altri ancora non ancora pronti a giocare con continuità (vero Dalbert?)
Icardi solo e disorientato, Perisic mollo, Gagliardini spaesato, Joao Mario irritante per quanti errori anche banali ha commesso, D’Ambrosio con i crampi al 30′ della ripresa, Dalbert assente, Borja Valero che resiste 60′, sono campanelli d’allarme che non possono essere lasciati passare come se niente fosse.
Ma forse come, dice il tecnico di Certaldo, ci sono giornate così, in cui c’è poco da dire e poco da fare, “bisogna prendere i tre punti e basta…”. Forse è così, nel dubbio lanciamo un monito, sapendo che il Bologna non è il Crotone e neppure la Spal, martedì il campo emetterà un altro verdetto e non c’è il tempo per sbagliare.
Frecce al suo arco Spalletti ne ha ancora molte, sta a lui stupirci e tirarle fuori al momento opportuno.
This post was last modified on 17 Settembre 2017 - 13:56 13:56